Quattro o cinque incontri aperti al pubblico e, parallelamente, altrettanti di approfondimento tecnico, «con l'obiettivo di coinvolgere associazioni e comitati ambientalisti e non, mondo delle professioni, categorie economiche, mondo accademico», anche se saranno «in ogni caso aperti a tutti». Il coordinatore del Dibattito pubblico sul progetto del nuovo stadio di San Siro, Andrea Pillon (socio di Avventura Urbana) ha dettagliato ieri ai Consiglieri comunali riuniti in Commissione i temi e le modalità del dibattito che si aprirà con un evento o una conferenza stampa, presente anche il sindaco Beppe Sala. Sarà a ridosso del voto per le Politiche, forse qualche giorno prima per rinviare invece dopo, a fine settembre, l'avvio degli incontri veri e propri. Anche se Pillon ha raccolto ieri proprio da vari esponenti della maggioranza richieste di perizie, critiche e dubbi che svelano una sensazione di fondo: a sinistra il dibattito viene considerato «fuffa» o «fumo negli occhi», le osservazioni dei cittadini non smuoveranno i destini del Meazza che le squadre vogliono demolire per costruire un impianto ex novo. E il Comune non può rischiare che il piano b - direzione aree Falck a Sesto San Giovanni - diventi piano a.
Il dibattito, intanto. Si deve aprire sulla base del progetto di fattibilità aggiornato dai club secondo le indicazioni date dalla giunta nel novembre 2021 e sul Dossier di progettazione. L'assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi ha riferito che «da quanto ci risulta Milan e Inter consegneranno i due documenti arriveranno entro fine settimana. Li invieremo alla Commissione nazionale sul dibattito pubblico che in una settimana dovrebbe dare l'ok». Pillon ha già intervistato una trentina di attori potenzialmente coinvolti (da comitati a esponenti delle forze economiche) e arriverà a circa 40 «per impostare al meglio calendario e modalità del percorso». Ieri ha anticipato i temi dei 4/5 incontri, parte in presenza e on line: dopo l'evento di avvio ci sarà «un incontro di presentazione del progetto nel suo complesso, uno sulla fattibilità economica, sulle ragioni dell'opera, sulle ricadute sociali in città e sul quartiere e un incontro sugli aspetti di natura ambientale (cantieri, impianti e tecnologie utilizzate)». Materiali e video saranno caricati su un sito internet ad hoc, che avrà una parte dedicata al «Quaderno degli attori», le osservazioni.
A fine dibattito (circa 40 giorni) «presenterò una relazione conclusiva con le osservazioni e critiche che riceveremo - spiega Pillon -, indicando le posizioni e le proposte di modifica emerse. Non saranno prescrizioni. Comune e club avranno due mesi di tempo per prendere posizione con il loro dossier conclusivo». Il capogruppo di Europa Verde Carlo Monguzzi obietta che nel frattempo giorni fa il collegio dei Garanti del Comune ha bocciato la richiesta di un Referendum, «basandosi su stime dei costi di manutenzione e restyling fornire dai club. Progetti di altri architetti dimostrano cifre inferiori. Significa che un referendum non gradito da chi è al potere non si fa? E Pillon sta parlando solo con Milan e Inter e non con chi ha progetti alternativi, già tutti ci dicono che è un dibattito preconfezionato». Enrico Fedrighini (lista Sala) sulla stessa onda chiede «una perizia terza sui costi effettivi di ristrutturazione rispetto al nuovo stadio, o dibattiamo sul nulla, non sulla reale pubblica utilità». Per il Pd Rosario Pantaleo i 245mila euro del dibattito «vanno pagati da chi chiede di fare qualcosa, quindi dai club e non dal Comune, e per come si profila mi sembra fumo negli occhi, i partecipanti non potranno realmente incidere».
Da Enrico Marcora (FdI) ai leghisti Samuele Piscina e Alessandro Verri arriva la richiesta di coinvolgere prima il Consiglio. Alessandro De Chirico (Fi) spera che il progetto «non si inabissi come la riapertura dei Navigli». Oggi intanto il «Comitato per il sì al nuovo stadio» lancia logo e campagna.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.