Un'università su misura per permettere a tutti di conseguire la laurea. Avere dei figli piccoli, o attività che non consentono di seguire con regolarità le lezioni non sarà più un ostacolo grazie al documento approvato dal Senato accademico dell'Università Statale. «Alla Statale di Milano esultano dall'ateneo - dal prossimo anno accademico si volta pagina».
Dal prossimo anno accademico infatti i corsi diventano anche part-time. Sarà consentito di allungare fino al doppio del tempo previsto il percorso formativo senza essere considerati fuori corso e senza sostenere costi aggiuntivi. Spesso infatti si abbandona lo studio per necessità pratiche: «Una notevole parte degli abbandoni universitari sono l'esito di circostanze che non necessariamente devono implicare la rinuncia a proseguire gli studi spiegano dalla Statale -. Ad obbligare a questa scelta, quasi sempre sofferta, contribuisce spesso un'impostazione organizzativa dei percorsi di studio difficile da conciliare con ritmi di vita sempre più spesso connotati da una forte esigenza di flessibilità».
Ecco dunque arrivare i piani di studi personalizzati riservati a chi non riuscirebbe a seguire i corsi normali: studenti con un lavoro che li impiega per almeno sei mesi all'anno, quelli che assistono un familiare non autosufficiente, persone con un figlio con meno di cinque anni e donne incinte, gli atleti impegnati a livello nazionale e internazionale, chi soffre di malattie che impediscono la regolare progressione della carriera accademica e chi è impegnato nelle attività artistiche a livello professionale. Per ogni percorso sono stati previsti delle dilatazioni dei tempi: la triennale potrà essere conseguita in sei anni, la magistrale potrà essere raggiunta sia in tre sia in quattro anni a seconda delle necessità. E per i diplomi a ciclo unico è previsto un tempo massimo di sette anni. L'unica eccezione è la laurea in Medicina e chirurgia per la quale si potrà usare il tempo parziale solo nel primo biennio. E anche a livello economico ci sono delle facilitazioni: la prima rata resta uguale, ma la seconda avrà una riduzione compresa tra il 25% e il 50%.
Lo scopo di questa decisione è di adattare l'università agli studenti: «Favorire la conciliazione tra lo studio e la specificità delle condizioni di vita degli studenti, in una lettura piena del principio costituzionale del diritto allo studio come diritto di tutti». Una strada questa scelta della Statale che ricalca quella già presa anche in altri atenei italiani. Sia a Roma che a Firenze, ad esempio, sono già stati testati dei programmi più flessibili per andare incontro alle esigenze di studenti lavoratori o persone affette da disabilità.
Ora anche una grande università come la Statale offrirà questa possibilità e dal prossimo anno accademico si aprirà la possibilità per molte persone di completare i percorsi di studio abbandonati per questioni di tempo.
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