Le Stelline rilanciano il «Leonardo scultore»

Originale esposizione di un bronzo e di una «Testuccia» di terracotta firmate dal grande genio

Elena Gaiardoni

«Ho un rimpianto: che Bernardo Caprotti non abbia potuto vedere questa «Testicciola». Se è vero che è un ritratto di Salai, che si chiamava Gian Giacomo Caprotti, il ragazzino amato da Leonardo potrebbe essere stato un antenato dell'imprenditore». Nota quello che forse non era mai stato notato mentre Bernardo Caprotti era vivo Giovanni Nicodano, l'ingegnere di Biella proprietario di una delle sculture, protagoniste della mostra «Leonardo scultore. Horse and Rider», da ieri fino al 23 dicembre all'Istituto Francese in corso Magenta 63.

«Un atto di coraggio» l'ha definita il professor Ernesto Solari presentando l'esposizione composta da due opere scultoree, l'altra è il piccolo monumento a Charles d'Ambroise, del genio toscano, cosa che nessuno ha mai osato fare, visto che la querelle sull'attività plastica di Leonardo è una tenzone aperta. L'evento ha due meriti. Finalmente una mostra che comprende solo due opere di un artista. Secondo. Ernesto Solari, il curatore, si è fidato della sigla «LV», dove la V è rovesciata, per testimoniare la passione che Leonardo sviluppò fin da bambino per il «gioco» manuale con la terra, visto che suo nonno era proprietario di una fornace che faceva maioliche.

Altra curiosità. Di «Horse and Rider» possediamo un modello in cera, proprietà di una persona che vuole restare nell'anonimato, e dal modello in cera nel 1985 fu ricavato il bronzetto, che si può ammirare al palazzo delle Stelline, dopo che l'opera in cera fu riconosciuta autentica dal professor Carlo Pedretti. La «Testicciola» invece è reale, così come è stata trovata quattro anni fa dal temerario ingegner Nicodano al mercatino parigino di St.Ouen. Mandato da una sua parente, Nicodano arrivò all'alba, perché solo così si scovano le opere buone. Fu subito attratto da questa «Testicciola» in terracotta, che potrebbe raffigurare il Cristo giovinetto e che gli fu presentata come antica di certo. «Non riesco ad assicurarla, mi costerebbe troppo. Fui colpito da due particolari: lo sguardo rivolto verso il basso e i boccoli intorno al collo, indicati dal Vasari come caratteristici di Leonardo. La tengo in casa, sopra il pianoforte di un grande pianista, Lazar Berman».

Presente all'inaugurazione Massimiliano Finazzer Floris, autore dello spettacolo «Essere Leonardo, un'intervista impossibile». Nella sua prossima tappa Finazzer Floris porterà insieme spettacolo e mostra, grazie ad un accordo con Rod Maly e Jim Petty, proprietari del bronzetto.

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