La strada delle abbazie: quei percorsi prodigiosi fra fede, storia e natura

Affondare i passi nella memoria. È questo l'invito del Consorzio dei Navigli nel giorno di chiusura della Bit (la Borsa Internazionale del Turismo fino a ieri a Milano). Il Consorzio, partecipe anche quest'anno alla grande fiera del viaggio e della cultura, ha presentato ieri un progetto turistico puntato a valorizzare due gioielli della storia di Milano: l'architettura religiosa e l'agricoltura. Due facce della stessa medaglia, anche se non tutti lo sanno. Perché? Perché «le abbazie non sono solo capolavori architettonici e artistici - ha spiegato Carlo Ferrè - presidente del Consorzio - ma hanno avuto anche un ruolo determinante nello sviluppo dell'agricoltura e nel disegno del paesaggio. In quest'ottica, il circuito è rivolto al turismo religioso, culturale ed enogastronomico». Il progetto «Strada delle Abbazie - Fede, arte e natura nella Grande Milano» invita cittadini e turisti a spostarsi, passo passo, in un recinto di antiche chiese nel cuore della città: Abbazia di San Lorenzo in Monluè, Abbazia di Chiaravalle, Abbazia di Viboldone, Chiesa di Santa Maria in Cavelzano, Abbazia di Mirasole, Abbazia di Morimondo, Chiesa di San Pietro in Gessate. L'iniziativa, a cura della Provincia di Milano/Pastorale del turismo e dei pellegrinaggi della Diocesi di Milano (della quale il Consorzio Navigli è partner per la valorizzazione turistica del territorio) fa parte del calendario «Tra Navigli e Ticino», ricco di eventi e progetti del Consorzio. Memoria, culto religioso, curiosità sparpagliate nel verde del Parco Agricolo Sud e lungo il Parco del Ticino. Monumenti e scorci naturali ansiosi di scorrere in occhi nuovi. Coi loro volti di pietra, le loro storie internazionali e la terra che le cinge, generosa e verdissima. Basti pensare all'Abbazia di Chiaravalle: fondata nel 1135 da un abate di Borgogna, finita sotto il giogo dei francesi nel 1798 e tornata a nuova vita grazie a tre monaci nel 1952. La zona in cui sorge questa chiesa è tra le più fertili della pianura lombarda: i Cistercensi la dissodarono, ne irrigarono i campi, e vi realizzarono una bonifica che la trasformò in una imponente risorsa finanziaria. O l'Abbazia di Mirasole (sede di un Ordine che visse e morì fino al 1584: quello degli Umiliati): una cascina nelle mani, a suo tempo, della corte agricola.
L'idea del Consorzio dei Navigli nasce da una promozione turistica e ambientale del territorio della provincia di Milano (l'Est Ticino). Un servizio a disposizione di 130mila abitanti, che negli scorsi anni ha anche commissionato un'indagine sulle potenzialità turistiche dell'intera area, in collaborazione con Assolombarda e IULM. Idee che mietono frutti, quelle della Lombardia, in fatto di riscoperta della territorio, mappe che collegano luoghi storici ma poco conosciuti, e perfino percorsi ciclabili di lago in lago. La Provincia di Varese ha realizzato vari itinerari ciclabili, che coprono circa settanta chilometri. Lo specchio d'acqua di Varese (28 km), collegato col lago di Comabbio, compone infatti l'anello dei laghi che il ciclista potrebbe percorrere addirittura fino al Lago Maggiore (Sesto Calende, dove sorgono tratti del parco di Ticino): sono all'attivo vari progetti, nella provincia di Varese, proprio per immergere le «due ruote», i muscoli e la fantasia in un lungo tracciato ad hoc.


Ventidue Comuni sono invece quelli coperti dal Consorzio dei navigli, ma sulla stessa traccia: disseppellire spaccati d'identità, guardare (con occhio religioso o laico) quel lato di Milano che sembra lontano dal traffico, della «movida», dalla frenesia di ogni giorno. E che invece con tutto questo coesiste senza dare nell'occhio, quieto e immobile ma colmo di cose da raccontare. Sul sito dei Navigli, le informazioni affondare il primo passo.

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