Le strane "Brigate della solidarietà" e quell'"azione contro il San Raffaele"

L'area dei centri sociali si mobilita. Mascaretti: "Preoccupante"

Le strane "Brigate della solidarietà" e quell'"azione contro il San Raffaele"

Una protesta con fumogeni rossi e striscioni. Una «azione contro il San Raffaele» così rivendicata, insieme alla demonizzazione di uno fra i più importanti ospedali milanesi, che fornisce prestazioni sanitarie legate anche all'emergenza in corso. «Chi specula sul covid è un criminale!» farneticano in uno dei profili social del collettivo Zam, firmandosi come «Solidarietà popolare Milano Sud», sigla che si propone come artefice della protesta. E, a sua volta, la pagina «Brigate Volontarie per l'emergenza» condivide foto e comunicato dello Zam.

Ma chi sono queste «Brigate»? Sono già comparse a Milano al tempo del primo lockdown: alcuni esponenti di quest'area svolgevano un ruolo nell'attività sociale di distribuzione di pasti e altri beni di prima necessità. Della loro presenza parlavano vari giornali, soprattutto di sinistra, con buona pace di Palazzo Marino, che poi ha cercato di minimizzare quando si è trattato di rispondere alle domande di Andrea Mascaretti e Fabrizio De Pasquale, capigruppo di Fdi e Fi in Comune.

Da marzo a oggi, le Brigate non sono affatto scomparse, anzi si sono organizzate e hanno fatto rete con altre. E Mascaretti torna a sollevare la questione: «Sono contrario a qualsiasi speculazione sul Covid, dal punto di vista politico o economico - premette - ma ho seri dubbi sui punti di riferimento di questi gruppi. Quello che parlava come il coordinatore, ha scritto cose violente su Matteo Salvini, inoltre una di queste brigate è intitolata a Giulio Paggio, condannato all'ergastolo per le efferate azioni commesse con la Volante rossa. Questi attivisti dichiarano di ispirarsi ai valori partigiani, ma vorrei capire quali sono. La parola brigate, inoltre, nella storia recente evoca ricordi non piacevoli». «Queste sono le premesse - prosegue Mascaretti - Queste organizzazioni nascono dentro i centri sociali che operano spesso in spazi occupati, e accompagnavano alla distribuzione di cibo la diffusione di propaganda politica. Inoltre mi risulta che a Milano ce ne sia una in ogni Municipio, e questo pare frutto di un disegno politico.

Il fatto che questi gruppi si muovano contro la sanità, inoltre, mi preoccupa perché c'è un assalto, molto ideologico e di potere, contro la sanità privata. E questi gruppi scendono in campo e si schierano. Unendo i puntini, vediamo cosa viene fuori, a me questi elementi paiono campanelli di allarme. Mi auguro che non ci sia niente di più».

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