Unattesa per il pagamento degli straordinari che in alcuni casi dura fino a due anni. Così alcuni cancellieri dellufficio gip di Milano (che sono addetti a varie mansioni) hanno deciso di presentare ricorso per lemissione del decreto ingiuntivo. Un ordine di pagamento che è rivolto, in buona sostanza, al Ministero di Grazia e Giustizia da cui dipendono i cancellieri che lavorano al Palazzaccio di corso di Porta Vittoria. I cancellieri hanno battuto cassa e avuto pazienza per parecchio tempo. E ora sii sono rivolti ai coinquilini del tribunale, passando alle carte bollate e chiedendo una sentenza.
Sono giù una ventina i dipendenti del Tribunale che si sono rivolti al legale Roberto Novellino. E lavvocato ha depositato nel corso degli ultimi mesi una decina di ricorsi. Quattro di questi sono già stati accolti nei giorni scorsi dal giudice del lavoro. I «crediti» vantati dai dipendenti in questione, secondo quanto si apprende, variano dai cinquecento ai settemila euro, con un ritardo che può allungarsi sempre a seconda dei casi di vari mesi. Tutti straordinari che «siamo tenuti a fare» lamentano peraltro alcuni di loro, tra turni di convalida, esecuzioni di provvedimenti urgenti e fissazione delle udienze di convalida il cui saldo in alcuni casi è atteso anche da due anni.
Un servizio pubblico che è sempre garantito, ma di cui ad uno ad uno ora stanno iniziando a reclamare il pagamento. E proprio «contro» il ministero per cui lavorano, quello di Grazia e Giustizia.
I quattro ricorsi sono stati accolti recentemente da altrettanti giudici del lavoro che hanno in sostanza, come spiega lavvocato, valutato sulla base dei documenti forniti dai dipendenti che il credito è fondato, sono già esecutivi. Il Ministero deve versare gli assegni entro un tempo concordato.
«Adesso valuteremo se intraprendere le ulteriori azioni per il pagamento» afferma il legale. Nel caso in cui si decidesse di proseguire, la procedura vuole che latto del giudice venga notificato al ministero che ha 40 giorni per fare opposizione o pagare.
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