Street food e cultura, il quartiere meta dei turisti

Dalla Regione 200mila euro per farne un polo di attrazione urbana. Entro fine anno il bando

Marta Bravi

Bando agli stereotipi. Non si tratta solo di Chinatown, ma di un quartiere in trasformazione che sta declinando a a poco a poco le sue diverse anime. Il volto del commercio, soprattutto cinese all'ingrosso, ma anche le botteghe storiche italiane, un nuovo polo dello street food, positivi esempi di collaborazioni tra botteghe, poli culturali che nascono. Benvenuti nel distretto del commercio di Paolo Sarpi e dintorni, una realtà piuttosto che spazia da via Procaccini a via Canonica. Su questo dedalo di vie compreso appunto tra piazza Gramsci, via Procaccini, via Ceresio, via Montello, piazza Santissima Trinità, via Canonica, ora raggiungibili con il metrò, si concentra il bando «per la valorizzazione e l'incremento dell'attrattività urbana, comunicazione e promozione dell'identità del distretto, marketing urbano e territoriale». I fondi? Duecentomila euro messi a disposizione dalla Regione Lombardia e dal Comune. Il consiglio di municipio 1 ha approvato martedì scorso le linee di indirizzo per la formulazione del bando. Tra gli obiettivi: «promuovere la collaborazione e l'integrazione tra le diverse culture e nazionalità che abitano sull'area, promuovere il polo culturale urbano con destinazione turistica riconosciuta a livello nazionale e internazionale e l'integrazione tra le diverse realtà e culture».

Così se è vero che la pedonalizzazione di via Paolo Sarpi ha portato con sé una sostanziosa riqualificazione della strada, è anche vero che il commercio all'ingrosso e soprattutto le operazioni di carico scarico si sono spostate nelle vie laterali, spostando di fatto il degrado di qualche metro. «Le vie in sofferenza sono quelle adiacenti - spiega Mattia Abdu, assessore all'Urbanistica, Mobilità e Commercio del Municipio 1 - la pedonalizzazione ha anche permesso ad alcune attività di sopravvivere, e ad altre di sorgere. Per esempio c'è tutto il tema dello street food che si sta sviluppando. E poi c'è la cultura: con l'apertura del nuovo centro culturale della fondazione Feltrinelli Porta Volta, la Fabbrica del Vapore e il museo del design all'ex Enel. Insomma il quartiere è in grande trasformazione».

Per quanto riguarda l'attrattività turistica, certamente si colloca al primo posto la valorizzazione di Chinatown con

i suoi ristoranti e locali. Ma per esempio «si potrebbe recuperare la storia di via Canonica, il borgo degli Ortolani, primo quartiere nato fuori dalla mura dei Bastioni per la sua vocazione commerciale» suggerisce Abdu.

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