Gli studenti medi hanno «santificato» l'inizio dell'anno scolastico, con un corteo che ha creato grandi problemi al traffico, anche per la coincidenza con la manifestazione dei dipendenti Inps in piazza Missori. Dimostrazione non affollatissima, poco più di 500 ragazzi diretti dal centro sociale «Cantiere» con qualche partecipazione sporadica di altre realtà antagoniste milanesi. Momenti di tensione in via Manin dove i giovani hanno occupato simbolicamente l'Agenzia delle Entrate. Venerdì si replica, questa volta marceranno gli studenti vicini al «Lambretta» e ai «Corsari», centri sociali concorrenti al Cantiere.
Evento un po' sotto tono dunque, ma va tenuto conto che siamo all'inizio della «stagione», quindi si tratta ancora di prendere i contatti, stabilire nuove parole d'ordine, chiamare i «compagni alla lotta». In altri termini «scaldare» i motori, dopo il prologo del 28 settembre, quando in piazza erano scesi veramente in pochi. Ieri mattina la chiamata alle armi è stata effettuata dal Cantiere che ha ormai raggiunto con i concorrenti del «Labretta» e «Corsari» un accordo, per cui ognuno gestisce il proprio «orticello». Senza più pestarsi i piedi, a anche la faccia come è successo in passato, per prendere la guida del movimento. Ieri è toccato al Cantiere, venerdì mattina invece alle altre due realtà antagoniste che scenderanno in piazza, sembra, con intenzione assai più bellicose.
Concentramento in piazza Cairoli da dove verso le 10 è partito il corteo dietro il grande striscione «Rivendichiamo il nostro futuro», tra slogan, fumogeni e bengala. Il traffico è subito andato in sofferenza anche per la coincidenza della manifestazione in piazza Missori, dei dipendenti Inps. Il serpentone ha attraversato il centro senza incidenti con le forze dell'ordine, anche perché non ci sono stati variazioni di percorso o tentativi di assalti a banche, sedi politiche o istituzionali. A parte la temporanea occupazione dell'Agenzia delle entrate, conclusa comunque in poco tempo. Mentre il corteo passava lungo via Manin, una cinquantina di studenti e precari con la solita, e ormai sfruttata, maschera di Anonymous, hanno infatti preso d'infilata la scalinata dell'antico palazzo, giungendo senza difficoltà ai piani superiori. Si sono quindi affacciati dal balcone da cui hanno fatto calare un striscione lungo fino a terra, contro le politiche di austerity. Mentre in strada altri ragazzi riprendevano ad accendere fumogeni e bengala. Ben sapendo che l'occupazione era solo simbolica e non si sarebbe protratta a lungo, la polizia si è limitata a controllare da lontano.
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