Su il sipario, Moratti come la Hepburn

Quando gliel’hanno proposto, mesi fa, ha detto subito di no. Calca i palcoscenici da anni, ma vuoi mettere salirci da ministro e da sindaco o da attrice. Tutta un’altra cosa. La voce, la postura. Poi invece ci ha ripensato, e ora che mancano tre giorni al debutto è «molto emozionata» e non vede l’ora di fare la sua parte. Del resto, Letizia Moratti si era rivolta al direttore del Piccolo Teatro Sergio Escobar per prepararsi, e lui l’ha affidata all’esperienza del vicedirettore della scuola di recitazione, Enrico D’Amato, che è andato a casa sua la sera per farla esercitare. L’appuntamento è per mercoledì sera alle 21 al Teatro Dal Verme, il sindaco presterà la voce ad Abramo Lincoln in una serata organizzata dal Fetival Mito per celebrare il bicentenario della nascita del sedicesimo presidente degli Stati Uniti, che nel 1864 abolì la schiavitù. Sul «Lincoln Portrait» di Aaron Copland prima di lei si sono già esercitate star e politici internazionali, da Henry Fonda a Paul Newman, Tom Hanks, Al Gore, Margareth Thatcher, Barack Obama. Ma la Moratti ha ascoltato e si è ispirata soprattutto alla versione di Katherine Hepburn. «Mi piace mettermi in gioco» ha ammesso il sindaco, pur confidando anche in un pubblico che non sia troppo severo. Bene ha fatto quindi il direttore artistico di MiTo Enzo Restagno a non farsi scoraggiare dal no iniziale. Quando l’ha convinta, le ha garantito che sarebbe stata solo una voce narrante, fuori campo, ma mercoledì dovrebbe recitare invece in piedi sul palcoscenico. E rigorosamente in inglese. Accompagnerà flauti, tromba e archi nel «The unanswered question» del compositore Charles Yves. L’attore Umberto Ceriani reciterà i brani di Lincoln in italiano, sul palco la Filarmonica ’900 del Teatro Regio di Torino e il baritono Stephan Genz, per uno spettacolo che al Dal Verme sarà in prima europea. Debutterà al Dal Verme, ma ieri mattina il sindaco ha provato al Teatro alla Scala, con il maestro sostituto.
«All’inizio ero un pò preoccupata» ha ammesso il sindaco, «ma ora sono molto contenta ed emozionata. É l’omaggio ad un presidente che ha cambiato la storia e ha lanciato un messaggio importante contro la schiavitù. Ed è anche un appuntamento importante per la città». Il biglietto per assistere allo spettacolo costa 10 euro, fino a ieri c’erano ancora 195 posti numerati. Sarà il penultimo giorno del MiTo, partito il 3 settembre con un «ponte» di spettacoli ed eventi tra Milano e Torino.

Il capoluogo chiuderà l’edizione 2009 in una location originale, l’hangar dell’aeroporto di Linate trasformato per una notte in una pista dove ballare la musica anni Trenta e Quaranta della «Swing dance orchestra», in «Will you dance with Benny Goodman and Glenn Miller?».

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