I colleghi governatori, gli «alleati» 5 Stelle, i sindaci. Troppe «fake news» sull'autonomia. Le denuncia il presidente della Regione Attilio Fontana, che dev'essersi stufato delle ricostruzioni fantascientifiche sulla riforma in via di discussione al governo, prevista dalla Costituzione.
Gli «Stati Generali» del Patto per lo sviluppo venerdì hanno registrato la totale convergenza dei partecipanti sulla necessità di concludere in tempi brevi il percorso sull'autonomia. E durante i lavori il governatore ha presentato una serie di slide che confutano, con argomentazioni oggettive, le tesi più gettonate dai critici. Come quella di chi sostiene che staremmo rischiando una sorta di secessione delle regioni più povere da quelle più ricche. «Al contrario - sottolinea Fontana - applicando alla lettera il dettato costituzionale, con l'autonomia saranno utilizzate le stesse risorse oggi spese dallo Stato e non un euro in più sarà sottratto agli altri. Anzi garantiremo maggiore efficienza dei servizi a parità di risorse e il rapporto con i cittadini sarà semplificato». «Per quanto concerne il tema dell'Istruzione - prosegue Fontana - è totalmente falso affermare che l'Autonomia rompe l'unità del sistema. È vero che oggi i docenti e il personale della scuola sono mal pagati, diverse classi restano per mesi senza insegnanti e il tipo di preparazione offerta ai nostri studenti spesso è lontana dalle esigenze del mondo del lavoro. Con l'autonomia sarà possibile la stabilizzazione di cattedre e insegnanti che godranno di una migliore retribuzione con positivi riflessi sulla qualità dei servizi. Sarà favorita l'integrazione con il mondo del lavoro».
Nelle slide illustrate agli Stati generali del Patto per lo Sviluppo, il presidente lombardo Fontana ha poi indicato quali sono i vantaggi che l'applicazione dell'autonomia può portare al sistema universitario, con un miglior raccordo tra atenei, centri di ricerca nazionali e mondo professionale, e anche alla sanità, con «responsabilità nella spesa quindi minori costi con conseguente azzeramento dei ticket».
Per quanto riguarda il residuo fiscale, il criterio della spesa storica sarà sostituito con quello dei costi standard che obbligano a una maggiore efficienza, con più risorse per gli investimenti dei Comuni.
«Si apre una stagione costituente - conclude il presidente Fontana - in cui si rafforzano le autonomie di Comuni, Province e Città Metropolitana per rispondere in modo più adeguato e puntuale alle domande di comunità locali. Altro che nuovo centralismo regionale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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