«Summer», il rock russo che ha stregato Cannes

In anteprima un ritratto della scena musicale sovietica alla fine della Guerra fredda

Profuma di musica l'anteprima di stasera in sala Bio con un film d'autore che l'ultimo festival di Cannes ha largamente applaudito. Summer di Kirill Serebrennikov è uno sguardo sulla scena musicale degli anni Ottanta prima del crollo dei muri e della fine della Guerra Fredda. Quando l'Urss sognava di nascosto i ritmi americani e assorbire le mode yankee era un peccato di lesa maestà.

Il film è ambientato a Leningrado, in un'estate di quelle che qualche brivido lo fanno venire. Mike e la sua band hanno una passione sfrenata per il rock che arriva illegalmente dagli Stati Uniti e una sera con sua moglie Natasha, fra birre, chitarre e falò, conosce Viktor, talento emergente. Scocca il colpo di fulmine. Mike prende Viktor sotto la sua ala mentre Natasha scopre il sorgere di un delicato gioco di emozioni. Serebrennikov racconta la storia di due gruppi musicali che hanno fatto la storia della musica giovanile sovietica, gli Zoopark e i Kino, ma - allo stesso tempo - ritrae un'epoca di grandi trasformazioni e aspirazioni in cui il sound diventa esso stesso uno strumento del cambiamento.

Il regista è personaggio decisamente controcorrente anche oggi negli ambienti della cultura russa. I suoi coraggiosi spettacoli satirici che prendono di mira la società e il potere politico attuale non sono graditi, al punto che Serebrennikov è agli arresti domiciliari dall'agosto 2017 e all'ultimo festival di Cannes non ha potuto essere presente all'esordio di Summer perché impossibilitato a lasciare il suo Paese.

La vetrina francese gli ha reso omaggio lasciando vuota la poltrona dove avrebbe dovuto accomodarsi il regista e ha largamente applaudito un film di ottimo livello che piacerà molto ai cinefili.

La proiezione di stasera alle 21 al Colosseo in Sala Bio è scontata da 9 a 6 euro per i lettori de Il Giornale che si registreranno sul sito come indicato nel bollino.

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