Taglio dei vitalizi: passa la mannaia ma Ncd non ci sta

Polemiche e distinguo in aula sulla decisione di alzare l'età e ridurre del 10% i compensi

Taglio dei vitalizi: passa la mannaia ma Ncd non ci sta

È legge il taglio dei vitalizi agli ex consiglieri regionali passata con l'uscita dall'aula degli alfaniani di Ncd l'astensione dei Cinque stelle. Un privilegio già cancellato nel 2012 per gli attuali membri dell'assemblea a cui si aggiungono altri 700mila euro di risparmi l'anno. A meno che non vengano accolti i ricorsi già annunciati dagli ex politici del parlamentino lombardo. Ieri il voto al documento elaborato dal tavolo per il taglio dei costi alla politica a cui hanno partecipato tutti i partiti. Un organismo voluto dal presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo, piuttosto irritato dal fatto che alla fine proprio i suoi compagni dell'Ncd abbiano deciso di lasciare l'aula. «Noi non partecipiamo a questa rincorsa ai grillini» ha tagliato corto il capogruppo Luca Del Gobbo contrariato da alcuni inasprimenti proposti all'ultimo momento. «Ma anche - ha spiegato - dalla decisone di non allungare di una settimana la discussione, visto che gli ex consiglieri erano pronti ad avanzare una proposta». Per Stefano Buffagni (M5s) «una nostra vittoria, ma è solo un inizio perché più che un taglio questo è un rammendo».

Compatti, invece, centrodestra e centrosinistra per una sforbiciata media del 10 per cento che aumenta con il crescere dell'assegno mensile. Spostamento, inoltre, dell'età l'incasso da 60 a 66 anni e obbligo di trasparenza per beneficiari e importo. Bocciate le modifiche dei grillini che avrebbero voluto la sospensione del versamento per i condannati anche in primo grado per i reati contro la pubblica amministrazione. Meglio affidarsi alle norme già esistenti che già prevedono i casi di revoca, la giustificazione condivisa dal resto dell'aula. Approvata, invece, la richiesta che chi ricopre altri incarichi presso un ente del sistema regionale debba scegliere tra l'emolumento e il vitalizio. Niente da fare, invece, per la richiesta di passare alla modulazione dell'importo sui versamenti effettivamente effettuati. «Avremmo potuto fare certamente di più - le parole del capogruppo di Fi Claudio Pedrazzini -, ad esempio passando dal sistema retributivo a quello contributivo per chi già percepisce un vitalizio, ma solo noi e il Movimento 5 stelle su questo punto abbiamo mostrato sufficiente coraggio». Per Fabio Altitonante (Fi) «la Lombardia, come sempre prima in Italia, apre la strada per l'abolizione dei vitalizi degli ex consiglieri che già oggi costano ai cittadini 7 milioni e mezzo all'anno».

Soddisfatto il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo: «Bene la Lombardia, ma ora tocca alle altre Regioni e soprattutto allo Stato dove gli sprechi e i buchi di bilancio sono ben altri che i nostri». Anche perché per tutta la giornata lunghe sono state le alchimie giuridiche per evitare che, come previsto dalla legge, i risparmi non rimangano in Lombardia, ma finiscano nel calderone romano.

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