Tasse arancioni? I milanesi sono neri

Dai commercianti che hanno chiuso bottega agli elettori delusi da Pisapia. La protesta di Forza Italia porta a Palazzo Marino centinaia di tartassati

Tasse arancioni? I milanesi sono neri

Sala piena alle dieci di mattina. Bisogna essere motivati per spingersi di sabato a Palazzo Marino, ma già a quell'ora posti liberi solo in piedi. Ci sono pensionati, imprenditori, commercianti o ex, visto che alla crisi generale si sono aggiunte la stangata sulla Cosap, sulla tassa rifiuti, Area C. Troppo in una volta per reggere il colpo, e hanno chiuso bottega. Come la signora Rosa Guerriero che arriva ieri al «No tax day» organizzato a Palazzo Marino da Forza Italia per confermare, non bastasse la parola dei politici sul palco (dal coordinatore cittadino Giulio Gallera al capogruppo in Comune Alan Rizzi ai consiglieri Pietro Tatarella, Matteo Forte, Fabrizio De Pasquale, Luigi Pagliuca, Andrea Mascaretti, Carmine Abagnale, Marcovalerio Bove che si alternano al microfono) che «Milano anzichè arancione l'hanno fatto diventare nera di rabbia». Ce l'ha con la giunta Pisapia, che ha tartassato i negozianti fino a costringere una come lei, che ha retto bottega vicino a via Torino per trent'anni, a «chiudere un anno fa, il ticket d'ingresso è stato il massacro finale, protestavano anche i rappresentanti figuriamoci i clienti. Ora sono a casa e i sussidi che questa giunta non fa mancare a immigrati e nomadi purtroppo non esistono per gli ex lavoratori autonomi». Quel calo di movimento in centro a causa di Area C Omar Granocchia, gioielliere di via Borgospesso, lo ha quantificato «in circa il 40& in meno rispetto a prima, sono in difficoltà anche gli alberghi». Sono loro i protagonisti veri del No tax day. La gente comune che fa i conti (nel senso letterale del termine) con le politiche introdotte dalla sinistra a partire dal 2011. E il tagliando è in negativo. Filippo Fadini è un imprenditore che ha ereditato dal padre la battaglia contro il Comune per realizzare, a proprie spese, un centro sportivo polivalente: uno scontro che va avanti quasi da trent'anni, con cambi di aree, cavilli burocratici. «Sono un elettore deluso di Pisapia perchè ora stiamo toccando il peggio - racconta -, il Pgt ci dò ragione, abbiamo 10 milioni da investire per una struttura che offrirà sport a basso costo per i ragazzini e la giunta, pur sapendo che vinceremo, ci invita a fare ricorso al tar per allungare ancora i tempi. Non vuole che facciamo concorrenza al Campus della Bicocca». Tante facce e tante storie. Il pensionato che ha timbrato il ticket come ogni mattina e fa presente che da corso XxII Marzo al Duomo «solo due hanno fatto come me, ma è più facile aumentare gli abbonamenti che mandare i controllori sui mezzi». Alesandro Prisco, presidente di AscoDuomo, ha la sensazione a volte che la giunta non faccia i conti con la realtà, «i negozi del centro chiudono e inaspriscono la Cosap, la Tarsu, l'imposta sugli immobili invece di alleggerire la pressione sulle imprese».
Gli esponenti del centrodestra sul palco hanno calcolato che quella pressione fiscale è aumentata dal 2010 (era Moratti) a oggi di 735 milioni di euro, il 116% in più. fanno proposte concrete per alleggerire la manovra: da un fondo immobiliare per la galleria che può portare in cassa 30 milioni in più all'anno dal 2014 ad un sistema di voucher per gli asili privati che farebbero risparmiare al Comune 40 milioni alla riduzione dei costi Atm per 10 milioni quest'anno e 25 il prossimo.

Si aggiunge lo spostamento di bandi e la moratoria sulle multe per un taglio totale di tasse e tariffe per circa 140 milioni di euro. «Proviamo a dare qualche consiglio costruttivo - spiegano -, ma la politica della sinistra è tassa e spendi».

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