Il car sharing si fa in sei. A meno di una bocciatura a sorpresa in commissione di gara, oggi il Comune arruolerà altri due gestori delle auto in condivisione. In principio furono GuidaMi di Atm e e-vai di Trenord, poi la rivoluzione con le Smart prendi-e-guida direttamente su strada e senza prenotazione anticipata di Car2Go. Da dicembre si sono aggiunte le 500 rosse di Enjoy (gruppo Eni-Fiat -Trenitalia) e oggi si fanno avanti Bmw con «DriveNow» - una flotta di Mini Cooper - e la società milanese Twist con la Volkswagen Up azzurre. I tassisti sono rimasti a guardare, con fastidio ma rispetto della concorrenza, le Smart e le «500» che sfrecciavano sulle strade, potenziali clienti sottratti dal prezzo assolutamente competitivo del car sharing. Giorni fa hanno letto sul Corriere della Sera che il Comune sta per accontentare la prima richiesta di una correzione all'accordo, che prevedeva la copertura del servizio su tutto il territorio. Troppi furti e danni alle auto in alcune strade a rischio: l'estrema periferia di Quarto Oggiaro e della Bovisa, la parte più esterna di Ripamonti, via Vaiano Valle e via Selvanesco, che corrispondono (guarda caso) agli indirizzi di campi rom. Hanno chiesto e otterranno di eliminare quelle aree dal noleggio. I tassisti non possono rifiutarsi invece di andare anche in quelle zone. Ma a scatenare la loro rivolta è stata soprattutto un'altra apertura annunciata, quella della Ztl Garibaldi alle macchinine in condivisione. Invasione in vista lungo il corso che era una semi-isola pedonale, accesso consentito solo a residenti, taxi, mezzi di soccorso e forze dell'ordine. E la categoria unita dei tassisti milanesi, che raccoglie le sigle sindacali: Satam-Cna, Confartigianato Taxi Milano, Lega Coop, Unione Artigiani, Agci, Uil Trasporti, Tam-Casartigiani,Cci, Fit Cisl, teme che sia solo l'inizio. Uno alla volta rischiano di crollare altre zone tabù al traffico, da corso di Porta Ticinese alle corsie riservate ai mezzi pubblici.
Ieri hanno firmato e spedito al Comune un documento unitario. «Apprendiamo dai giornali - la premessa - della decisione di aprire nelle prossime settimane la ztl di corso Garibaldi al car sharing. Ci coglie di sorpresa e ci lascia decisamente stupiti. In questi anni abbiamo assistito, e in parte ne abbiamo condiviso le finalità, alla costituzione di aree protette che valorizzassero l'utenza debole (pedoni e ciclisti)». In particolare proseguono le sigle «abbiamo condiviso l'intendimento di non penalizzare i residenti e il servizio di trasporto pubblico, taxi e Atm, pur puntando su una limitazione del traffico a beneficio delle condizioni ambientali. Ma constatiamo che la politica seguita fino a questo momento è cambiata».
Con questa decisione sostengono i tassisti «si vuole valorizzare in modo assolutamente palese un'utenza di nicchia a discapito della collettività» e la misura «è destinato a produrre una forte spinta alla circolazione di auto private, sia pure in condivisione, a discapito dell'intero sistema di trasporto pubblico. Al servizio taxi viene ormai da tempo negata ogni forma di miglioramento, dalle colonnine alle telecamere per la sicurezza, si preferisce invece favorire interessi privati, premiando, come detto una fascia limitata di cittadini».
Chiusura (ovviamente) totale: «Non condividiamo il progetto e speriamo non vanifichi le vecchie e nuove aree protette». Tra i firmatari c'è il Satam. Il presidente, Raffaele Grassi, è capogruppo dell'ex Idv che in Comune sostiene Pisapia.
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