Anche gli agricoltori hanno bisogno di uno psicologo in tempo di crisi. Così grazie a un progetto della Cia, l'associazione di categoria, ne hanno trovato uno. Anzi una, Marianna Piccirillo, psicologa e consulente dell'assessorato all'agricoltura di Benevento. La dottoressa è stata coinvolta nel progetto Agrizeromatching, organizzato per far incontrare gli attori della filiera alimentare e aiutarli a trovare nuovi metodi e motivazioni per la creazione di una rete territoriale.
L'iniziativa avrà il suo culmine domenica prossima all'Umanitaria con l'incontro delle 120 aziende iscritte al progetto, ma il grosso del lavoro è stato completato in autunno. Una serie di incontri formativi tra cui quelli della specialista campana: «Devo dire che ho trovato una grande disponibilità e sensibilità sia negli organizzatori che nei partecipanti esordisce Piccirillo e con queste persone abbiamo lavorato sul modo di sapersi promuovere, sulla capacità di relazionarsi con i clienti e su focus group dedicati a come creare una rete». Un vero corso, con una parte teorica e una parte di simulazioni pratiche, nato dalle esperienze precedenti realizzate in Campania: «Qui nel beneventano abbiamo realizzato il primo progetto pilota spiega la dottoressa coinvolgendo prima dirigenti e funzionari di Provincia, Regione e Camera di commercio, poi gli agricoltori e abbiamo già qualche risultato come diversi piccoli agricoltori che hanno iniziato a unirsi».
E anche in Lombardia istituzioni e aziende sperano di cogliere buoni frutti da questo progetto: una recente ricerca della Cia ha calcolato che solo il 25% delle imprese lavora in consorzi per la distribuzione e promozione. Una percentuale che arriva al 39% per quelle biologiche.
Inoltre sono 6mila le aziende impegnate anche in modo non prevalente nella vendita diretta. Una piccola minoranza di quelle attive sul territorio.
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