Cronaca locale

Tentata rapina allo studio medico La baby gang finisce in manette

Tentata rapina allo studio medico La baby gang finisce in manette

Sono ancora ingenui e un po' maldestri, ma le forze dell'ordine che li conoscono bene e sono certi che si «faranno». Certo l'ultimo colpo non è stato dei più gloriosi: messi in fuga dalla segretaria dello studio medico che stavano rapinando, scappando sono persino ruzzolati dalle scale. Per essere poi identificati e arrestati nelle scorse ore. Sono tre, tra i 16 e i 17 anni e di Quarto Oggiaro, tutti del giro della Pulce il mini bandito diventato famoso a 12 anni, appena scarcerato dopo un paio d'anni di Beccaria.

Quarto Oggiaro dunque rimane punto di riferimento storico per la malavita. Qui nascono e fanno apprendistato gli ultimi banditi milanesi, minoranza in una marea montante di criminalità straniera. L'ultima generazione di minorenni è cresciuta all'ombra dei clan che hanno invaso il quartiere di droga. Facendo i «cavallini» quando, avendo meno di 14 anni, erano «non punibili». Sgominata la banda, i ragazzini si sono ritrovati a reinventarsi un attività criminosa, furti di motorini, rapine a coetanei. Tra loro si è distinto per ferocia e determinazione a soli 12 anni il Pulce, padre, madre pregiudicati. Un paio d'anni fa, appena compiuti i 14 anni, è finito al Beccaria, dove ha raggiunto il fratello, due anni più vecchio.

Fratello che fa parte del gruppo, anche se non ha partecipato materialmente, da cui provengono i tre che il 6 febbraio hanno assaltato uno studio medico in viale Certosa 121. Primo giro di sopralluogo, spiegando di avere l'appuntamento per una visita. La segretaria guarda l'agenda, non li trova. Pensa si siano solo sbagliati di porta, a fianco c'è un altro ambulatorio, e li invita a verificare. Invece qualche minuto dopo tornano, con un terzo complice che estrae il coltello e ordina alla donna di tirar fuori l'incasso. La segretaria, 45 anni, non si spaventa e inizia a gridare con quanto fiato ha in gola, e tra uno strillo e l'altro, dice anche che dentro c'è uno «sbirro». Vero o no, si apre la porta ed esce un uomo. I tre compari battono in ritirata, nella fretta rotolano giù dalle scale e una volta in strada spariscono.

Dalle indicazioni fornite, i carabinieri riescono a restringere le ricerche a un gruppetto di baby balordi di Quarto. Mostrano le foto alle vittime che confermano.

E l'altro giorno sono statai arrestati incrociando, in quello che sarà il loro destino di pendolari del carcere, il «Pulce» appena scarcerato.

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