Un trionfo di stile e sobrietà. Dominano nero e mascherine

Eleganza calibrata con le firme di Armani e Curiel. Tra i vip Domingo, Cattelan, Pereira e Liliana Segre

Un trionfo di stile e sobrietà. Dominano nero e mascherine

L'eleganza calibrata e il rigore pandemico come cifre della serata, s'intrecciano alla speranza e alla fiducia, ma soprattutto a una gran voglia di (tornare a) vivere. Quindi nero di gran classe a profusione, firmato soprattutto Armani Privé per gli abiti delle signore alla Prima della Scala. E poi i colori, scuri e chiari, tra cui spiccano il verde bottiglia e il rosa cipria. Mascherine nere o in tinta con l'abito, che molte dame rifiutano di togliere persino per la foto di rito. Come a voler ribadire che qui non si scherza.

Niente eccessi o mise ostentate ieri sera per il «Macbeth» di Verdi che ha riportato la Milano che conta in società e forse aveva bisogno di una dimostrazione di stile per ribadire «siamo ancora qui, disposti a sacrifici, ma anche più forti di prima». Re Giorgio è come sempre gentile e sobrio, di poche parole, nel suo smoking, ma la platea del Piermarini parla per lui che ieri sera ha vestito in nero la figlia del capo dello Stato Laura Mattarella, la moglie di Dario Franceschini Michela Biase e la fidanzata del sindaco Beppe Sala Chiara Bazoli (splendida in un abito rosso e nero cje le lascia le spalle nude «realizzato durante la pandemia nella collezione dedicata dallo stilista a Milano» spiega lei). All'interno del teatro, ad adornare i palchi, il nero di Armani lascia il posto ad arancio e pesca ad libitum per rose e orchidee, un allestimento sempre firmato Armani/Fiori.

La stilista Raffaella Curiel, che da sempre veste le signore milanesi per la Prima, indossa un tubino blu lungo con una stola verde scuro («Stasera - confida - qui ci sono nove abiti creati da me»). Laura Morino Teso è da sempre una delle sue muse e anche lei porta una giacca corta verde ricamata tono su tono, ma in una tonalità brillante, sopra una gonna in tinta lunga fino alla caviglia che la rende maestosa; rosa fragola in due nuance differenti e senza maniche sempre griffato Curiel anche l'abito sognante della giornalista e scrittrice Michela Proietti.

Ci sono tanti, tantissimi nomi che non t'aspetti. Come annunciato c'è un gigante della lirica come il tenore spagnolo Placido Domingo. Che entrato alla Scala con fare quasi dimesso, in elegante cappa da sera Burberry, si concede poi generoso alle interviste e rivela, parlando piano in un italiano perfetto: «Sarà un'opera magnifica. Cinquantadue anni fa debuttavo qui per la Prima e poi per nove date successive».

Quindi l'attore Luca Argentero con il conduttore televisivo Alessandro Cattelan, i cantanti Manuel Agnelli, Diodato, Cesare Cremonini con la mamma («le avevo promesso una serata alla Scala, volevo fosse memorabile e ho scelto la Prima»), il ballerino Roberto Bolle, l'artista Maurizio Cattelan accompagnato da una misteriosa dama bruna, il direttore di «Repubblica» Maurizio Molinari, Roberto D'Agostino, il drammaturgo Massimiliano Finazzer Flory, Milly Carlucci e Bruno Vespa ieri sera in diretta della Scala per la Rai, l'ex sovrintendente della Scala e ora sovrintendente del Maggio Fiorentino Alexander Pereira e la moglie Danielle Souza (con abito rosa cipria senza maniche impreziosito da Swarovski), l'architetto Stefano Boeri.

Quindi le presenze istituzionali: dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, al prefetto Renato Saccone, dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana alla senatrice Liliana Segre, dal ministro

dell'Istruzione Patrizio Bianchi, fino all'ex premier Mario Monti con la moglie Elsa, al presidente di Confindustria Carlo Bonomi e infine il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e quello di Generali Gabriele Galateri di Genola.

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