Trofei, testi e immagini di un grande, leale duelloMago e Paròn in una mostra

Trofei, testi e immagini di un grande, leale duelloMago e Paròn in una mostra

Se si esalta il Milan di Nereo Rocco, non può essere dimenticato chi in quei magici Anni Sessanta rese dura la vita al Paròn e spesso lo battè. E se il Milan nel 1963 conquistò la prima Coppa dei Campioni della storia rossonera e italiana, fu il mago Helenio Herrera a consegnare all'Inter nello stesso anno il primo scudetto dell'era di Angelo Moratti. Un 1963 dunque da incorniciare e, proprio per ricordare quella stagione infinitamente bella, Milano celebra i due tecnici-rivali-amici con una Mostra a Palazzo Reale: «La leggenda del Mago e del Paròn», che si è aperta nei giorni scorsi e si potrà visitare fino all'8 settembre.
Curata dal giornalista-scrittore Gigi Garanzini, ripercorre la storia dei due allenatori, dalla lavagna tattica di Herrera coi suoi «taca la bala» e i manifesti appesi ovunque agli spogliatoi da cui Altarini saltava fuori per far spaventare Rocco. I due erano diversi in tutto: Rocco parlava il dialetto triestino, faceva la doccia con i suoi giocatori, amava andare in osteria, mangiare bene e bere meglio e ben lo sapeva Gianni Brera che con Rocco passava intere serate in qualche osteria sperduta su tavolacci di legno.
Helenio invece conosceva quattro lingue, dava del lei a tutti nello spogliatoio, era astemio e vegetariano, insomma teneva le distanze e guai a chi non obbediva ai suoi ordini.

«Ma in fondo erano amici» raccopnta Luis Suarez «perché l'uno aveva bisogno dell'altro».
Nella mostra di Palazzo Reale sono esposti cimeli e foto d'epoca, trofei e vecchie maglie, lettere e ricordi vari e anche un gran numero di cimeli interattivi per rivivere la Milano degli Anni Sessanta.

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