Sarà come sempre in questi casi l'autopsia a dire l'ultima parola, ma sembra evidente ormai che Stefano Marinoni (nella foto)si è tolto la vita. Il cadavere dell'elettricista 22enne sparito da casa nove giorni fa, è stato rinvenuto ieri in avanzato stato di decomposizione ai piedi di un traliccio nei campi tra Arese e Terrazzano. Lo sterno sfondato fa ritenere che il ragazzo sia salito sull'infrastruttura metallica per poi buttarsi giù e viste le condizioni dei suoi resti il suicidio quasi sicuramente è avvenuto proprio la sera della scomparsa, il 4 luglio.
Le speranze di ritrovare il giovane ancora vivo sono svanite definitivamente poco dopo mezzogiorno quando i militari della compagnia di Rho in pattuglia hanno rinvenuto la sua vettura, la Smart bianca con il tettuccio nero acquistata da poco, regolarmente parcheggiata e chiusa ai bordi della strada. Il cadavere del ragazzo, supino, era a circa 300 metri da lì, in tasca le chiavi dell'auto e null'altro, nessun biglietto con messaggi d'addio. Tre ore dopo la famiglia è stata convocata in caserma e adesso viene assistita da una psicologa per far fronte a un dolore immenso reso ancora più insopportabile dall'assenza di una ragione apparente che abbia spinto Stefano a tanto.
La sera della sua scomparsa Stefano Marinoni era uscito di casa intorno alle 19.30. «Vado a Novate, torno per cena» le ultime parole dette alla mamma.
Quindi il ragazzo aveva preso le chiavi della macchina e il cellulare (muto dalla sera della sua scomparsa), ed è uscito, lasciando a casa però, come si scoprirà in seguito, bancomat, carta di credito e anche la patente.
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