Uccisa per la febbre del gioco Figlia e genero gli assassini

Non solo insieme al compagno ha ammazzato la madre ma poi ha anche cercato di dirottare i sospetti sul fratello. Forte del fatto che l'uomo aveva dei precedenti e il giorno del delitto aveva avuto un violento litigio con la vittima. Il trucco non ha retto e ieri i militari sono andati a prendere a casa Daniela Angela Albano e il convivente Giovanni d'Agostino. Il primo a cedere è stato l'uomo: «Si, abbiamo ammazzato noi Anna De Santis». Movente; i due l'avevano derubata dei gioielli per ripianare i debiti del gioco e quando lei se n'è accorta, l'hanno elimarla.
«Un omicidio premeditato, messo in atto anche con un certa cura» ha commentato il procuratore aggiunto Alberto Nobili che con il pm Enrico Pavone ha coordinato le indagini. Anna Concetta Immacolata De Santis, 77 anni, vedova, operaia in pensione, aveva infatti preso nella sua abitazione di via Gervasini 37 a Baggio, la figlia, 39 anni, e compagno, 44, e i loro figli di 1 e 3 anni. Una convivenza non facile, soprattutto dopo che i due avevano perso il lavoro. Ma non il vizio del Bingo e delle slot machine. Ben presto tutti i loro risparmi erano andati in fumo. Prima hanno chiesto soldi alla donna poi l'hanno derubata dei suoi gioielli, venduti a un compro oro per 5.500 euro. La donna se n'è accorta e i due hanno deciso di ucciderla. E così anche ereditare qualche migliaia di euro e una casetta a Termoli nel Molise.
Il 5 dicembre, la pensionata esce, va al Bingo di via Lorenteggio dove va poi a prenderla la figlia. Rientrano, pranzano e poi scatta l'aggressione. Non è ancora stato accertato, ma sembra l'abbiano prima stordita con dei sonniferi e poi soffocata stringendole un sacchetto diplastica sulla testa. Poi attendono il buio per disfarsi del corpo. A notte fonda avvolgono il cadavere in un sacco di plastica, lo caricano in macchina, fanno qualche chilometro, lo scaricano in un cantiere di Cesano Boscone e gettano il cellulare della vittima per strada. Il telefono, nei loro piani, avrebbe dovuto essere trovato da qualcuno che, prendendolo, avrebbe attirato le indagini su di se. Il giorno dopo denunciano la scomparsa e contemporanemanete il cellulare viene recuperato da un albanese. Però regolare, che lo porta subito ai carabinieri. Nessuno al cantiere invece nota il «fagotto» fino all'11, quando viene scoperto da un operaio che lancia l'allarme.
La composizione accurata fa subito sospettare che non si è trattato di una rapina degenerata: chi l'aveva uccisa aveva avuto tutto tempo per avvolgere bene bene il corpo. Dunque un delitto maturato in ambiuto circoscritto. I carabinieri interrogano i famigliari. Daniela conferma che la mamma era uscita nel primo pomeriggio del 5 e non era più rientrata, ma di non essersi preoccupata che il giorno dopo. Inoltre subdolamente raccontata di un violento litigio tra la donna e l'altro figlio, Dario 45 anni, con qualche precedente, che pretendeva un prestito. Ma il trucco non ha funzionato. I carabinieri mettono sotto intercettazione i due che si lasciano andare a qualche riferimento sull'omicidio.

Compresa la scomparsa dei gioielli, poi puntualmente recuperati in diversi compo oro della zona. Ieri gli arresti, gli interrogatori e la confessione. D'Agostino cede per primo: «L'abbiano uccisa noi, l'abbiamo fatto per i soldi».

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