Ultimatum del sindacato: "Tre giorni e poi gli scioperi"

Cazzaniga (Cgil): "Il sindaco si dia una regolata e ci convochi". I rappresentanti dei lavoratori si sono rivolti alla Prefettura

Ultimatum del sindacato: "Tre giorni e poi gli scioperi"

All'indomani del vertice «della rottura» tra il sindaco e i rappresentanti dei dipendenti comunali, si ragiona a mente fredda. Un giro di telefonate, uno sguardo al futuro e i sindacati gettano acqua sul fuoco. O, meglio, diciamo che se le premesse sono meno bellicose rispetto all'altra sera, la conclusione è la stessa. Lo sciopero durante Expo? Non se n'è parlato al tavolo - dicono - nessuno ha manifestato l'intenzione di incrociare le braccia durante i sei mesi dell'esposizione universale, al di là del fatto che sia già stato sottoscritto uno protocollo a questo proposito. Salvo poi ribadire: certo che se ci viene detto che siamo inutili, non ci vengano poi a parlare di senso di responsabilità.

Cisl e Uil tirano in parte il freno a mano rispetto a quelle che vengono definite «fughe in avanti di una parte della Cgil» perchè «nessuno ha parlato di sciopero durante Expo». Certo, rimane «l'amarezza e la delusione nei confronti di un'amministrazione che non ha saputo intrattenere corrette relazioni sindacali. Abbiamo aperto tanti tavoli che dopo mesi continuano a essere senza risposta - spiega Salvatore Maisto, Uil funzione pubblica - e stiamo parlando di settori sotto organico, non certo di aumenti...diciamo che l'amministrazione era partita bene, abbiamo firmato protocolli “di contenuto” che sono rimasti nel cassetto, pura pubblicità politica per il Comune». La goccia che ha fatto traboccare il vaso: il piano assunzioni. Esemplare il caso della polizia locale: il sindacato ha chiesto 300 assunzioni per Expo, il Comune ne ha deliberate 14. «Questa è una presa in giro» tuona Maisto. «Le risposte ottenute sul contratto decentrato dei vigili sono state superficiali e molto deludenti - le parole di Alfredo Masucci, segretario Uilf polizia locale - ci confronteremo con gli iscritti per porre in essere tutte le forme di lotta che ci consentano di ottenere finalmente la dignità che meritiamo».

«Il sindaco ci ha definiti corporativi- continua Maisto - ma così è difficile...». Il rapporto con il sindaco si è rotto definitivamente? «No, anche se questo vento renziano non ci piace: non può definirci inutili e poi chiederci un atto di responsabilità. Apriremo in Prefettura il tavolo di concertazione, come prevede la legge e auspico che in questa occasione il Comune dimostra disponibilità al dialogo». Sciopero Expo sventato? Parlarne adesso è prematuro, spero che non ci costringano a farlo».

Anche Mauro Ongaro (Cisl funzione pubblica) in parte smorza i toni: «Ora, a bocce ferme, occorre riprendere il dialogo per recuperare un sistema di relazioni in grado di funzionare. In particolare su Expo, occorre fare chiarezza perché il Comune ha firmato un protocollo che prevede straordinari e contratti in deroga divenuto lettera morta. Ora è necessario riaprire la trattativa perché Expo vuol dire investimenti e lavoro di cui Milano ha un gran bisogno». «Nessuna minaccia di sciopero durante Expo - premette Danilo Galvagni, segretario milanese della Cisl:- ci mancherebbe altro, oltretutto c'è un protocollo firmato da tutti i confederali che mette al riparo la manifestazione dagli scioperi». Per poi lanciare l'aut aut: «Il Comune però deve accettare il confronto. È necessario riprendere la trattativa in modo serio, perché una soluzione concreta è nell'interesse di tutti».

Le fughe in avanti di una parte della Cgil? «Non scherziamo - replica Tatiana Cazzaniga della funzione pubblica - che vogliamo scioperare durante Expo l'ha capito solo il sindaco... e poi la lettera alla prefettura è firmata da tutte le sigle.

Se il sindaco si dà una regolata e ci convoca, noi siamo solo contenti di non dover scioperare durante Expo, ma la vicenda è nelle sue mani».

Intanto Amsa comunica che, a causa di assemblee sindacali, oggi potrebbero verificarsi ritardi nei servizi.

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