Ultimo appello azzurro «Chi non va a votare No fa un favore a Renzi»

Da Gelmini a Romani e Santanché l'avviso: non serve un quorum per questo referendum

Sabrina Cottone

Se li divide qualcosa su ciò che accadrà dopodomani, a urne chiuse, in Forza Italia non è il momento di parlarne. Ecco i vip lombardi insieme, all'ultimo appello per il «No», a spiegare ancora una volta quali sono le ragioni per cui contestano la riforma Renzi e quanto sia diversa da quel primo accordo sottoscritto con Berlusconi. Oggi l'ultimo appello è rivolto agli elettori di Forza Italia, perché vadano a votare e a votare no. «In questo referendum non c'è quorum - spiegano -. Se chi vuole votare no decide di non andare, fa un doppio favore al sì».

Al palazzo delle Stelline Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale e vicecapogruppo alla Camera, apre gli interventi: «Siamo a un bivio. È finito il tempo delle promesse e delle minacce, perché non dimentichiamo quante volte il governo ha minacciato situazioni di instabilità in caso di vittoria del no. Invece, se vince il no, il Paese non andrà nel caos». E Licia Ronzulli: «La cosa più vergognosa è aver usato terrorismo psicologico sui pensionati». E poi: «Se Berlusconi avesse fatto un decimo delle porcate di Renzi in campagna elettorale, avrebbero chiamato i caschi blu dell'Onu».

Paolo Romani, presidente dei senatori, sottolinea: «È fondamentale votare, perché non esiste quorum per questo referendum». Teme gli ondeggiamenti azzurri: «Rischiamo di perdere se una parte di elettori di Forza Italia non sono convinti di votare no. Il rischio è portare un uomo solo al comando, che nella peggiore ipotesi può essere Grillo».

Daniela Santanché guarda al passato e sembra non avere dimenticato: «Vorrei che pensaste come è passata la riforma. Con i voti dei traditori che, non per convinzione ma per avere una poltrona, hanno usato il nostro voto. Agli elettori di Forza Italia dico: se state a casa, fate un regalo a Renzi».

C'è Giovanni Toti, che si affida a una barzelletta: «Renzi arriva nell'aldila. Tutti i politici sono all'inferno, ma San Pietro gli dice che può scegliere, provando per un giorno l'inferno e per un altro il paradiso. L'inferno è un verde campo da golf con la club house dove mangia aragosta e dorme tra lenzuola di seta. L'indomani il Paradiso: nuvole come cotone, l'atmosfera di quando era boy scout, tutto molto bello. Va da San Pietro: stupendo ma giù ci sono gli amici, imparo a giocare a golf. Tornato all'inferno trova gli amici che raccolgono rifiuti tossici in un un deserto. Ma come? Eh ma lei doveva saperlo, ieri era campagna elettorale, oggi ha già votato per noi».

Parla la deputata Laura Ravetto: «Questo non è l'ultimo treno per il Paese ma per il governo».

E l'europarlamentare Stefano Maullu («Con il No difendiamo il Paese da banche d'affari e interessi tedeschi»), i senatori Mandelli («Forza Italia è tornata tra la gente») e Caliendo («Le leggi non andranno più velocemente»), il deputato Luca Squeri («Per riformare la Costituzione serve una maggioranza allargata).

Chiude il ventiseienne Anthony Mannino, coordinatore dei giovani di Milano: «Cari coetanei, io non ho mai votato per il Senato e non voglio che un governo illegittimo mi tolga la possibilità di farlo...».

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