Milano, Pisapia costretto a far marcia indietro: "Escludo le nozze gay"

Oggi il voto sul registro delle unioni civili. I cattolici: "Non siamo premessa a nozze gay". Pisapia: "Servirebbe legge costituzionale"

Milano, Pisapia costretto a far marcia indietro: "Escludo le nozze gay"

Le unioni civili rischiano di spaccare seriamente il Pd. E non solo a livello nazionale. A Milano, dove dopo l'elezione Giuliano Pisapia è stato salutato come l'eroe capace di riunire i voti della sinistra e riportarla al potere dopo anni di giunta di centrodestra, il registro delle coppie di fatto sta mettendo a dura prova il partito.

Una battaglia che il sindaco sta portando avanti da oltre un anno e che ha sempre fatto storcere il naso ai cattolici. Oggi dovrebbe arrivare il voto definitivo della giunta all'istituzione del registro, ma si è rischiata una frattura interna alla maggioranza. Ipotesi alla fine scongiurata grazie a un accordo che porterà all'astensione per i quattro componenti cattolici. In cambio Pisapia ha dovuto assicurare che il registro non è una premessa all'apertura alle nozze gay, appigliandosi alla legge statale che disciplina la famiglia anagrafica.

"Escludo la possibilità che si apra la strada ai matrimoni gay, perchè il nostro è un provvedimento di carattere amministrativo", ha assicurato il sindaco, "Siamo tranquilli e auspico il voto entro stasera per avere matrimoni gay servirebbe legge del Parlamento, probabilmente anche di ordine costituzionale".

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