Maria SorbiFino all'anno scorso hanno potuto studiare grazie ai contributi regionali. Quest'anno rischiano di restare con il cerino in mano. Parecchi universitari lombardi, circa il 20% della popolazione degli studenti, sono rimasti intrappolati nelle zone d'ombra create dai nuovi parametri Isee regionali sul reddito. E non hanno più diritto al sostegno economico, ai pasti, agli aiuti per pagare libri e rette.I nuovi criteri di calcolo per i contributi economici tengono conto non solo del reddito, ma anche del patrimonio immobiliare della famiglia e del numero di fratelli e sorelle. Elementi che «sballano» le classifiche degli scorsi anni e rimescolano gli elenchi di chi ha diritto agli aiuti economici e chi no. In sostanza, sono centinaia gli studenti che non hanno più una borsa di studio e non sanno come pagare la prossima retta dell'ateneo. In particolar modo, all'università Cattolica sono 400 i ragazzi che stanno frequentando un corso di laurea ma che ora non ricevono più nessun aiuto. Per questo l'ateneo di largo Gemelli ha deciso di aprire un nuovo bando e istituire altrettante borse di studio (220 per gli studenti fuori sede e 180 per quelli che abitano a Milano e per i pendolari). In ballo ci sono contributi pari a 1,4 milioni di euro, raccolti grazie a EduCatt, all'istituto Toniolo e a parte dei contributi arrivati all'ateneo attraverso il «cinque per mille». Grazie a questi fondi, si potranno dare aiuti economici pari a 1.800 euro agli studenti fuori sede, 800 euro a quelli in sede. È previsto inoltre uno sconto di 1.500 euro sulla retta universitaria (circa la metà dell'importo). E poi viene garantito a ogni studente un pasto al giorno gratis alla mensa dell'università. Uno sforzo notevole. Che tuttavia da solo non basta. «Dopo le proteste degli studenti - precisa Antonella Sciarrone Alibrandi, presidente di EduCatt e prorettore della Cattolica - abbiamo chiesto delle misure compensative. Ma dalla Regione Lombardia non abbiamo ancora ricevuto risposta. Il momento di pagare la seconda retta si avvicina e noi non possiamo continuare a non dare risposte ai ragazzi. Per questo abbiamo formulato questo bando: vuole essere un'aggiunta alle borse regionali». Il prendere tempo della Regione tuttavia non nasconde nessun disinteresse. Denuncia piuttosto le gravi difficoltà a reperire risorse, come già è accaduto lo scorso anno. «Purtroppo - conferma l'assessore regionale all'Istruzione Valentina Aprea, che è perfettamente a conoscenza del problema - trovare altri fondi in corso d'opera è molto difficile. Io ce la sto mettendo tutta. Stiamo cercando dei correttivi nella conferenza Stato-Regioni.
Ma è chiaro che sia necessario cambiare il sistema che assegna i fondi per contributi, un sistema che comincia a non funzionare più». Gli studenti beneficiari delle borse di studio regionali sono 2.061. Restano tuttavia esclusi 242 studenti idonei non beneficiari che usufruiscono comunque dell'esonero dalle tasse universitarie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.