Piano di governo del territorio, prove di dialogo tra maggioranza e opposizione. Ieri un «incontro positivo», a detta di tutti i capigruppo, durato oltre due ore e mezza per cercare di trovare dei punti di incontro sui temi più caldi. Così se lunedì sera erano quasi 5000 gli emendamenti, o meglio le richieste di modifica, presentate, è chiaro che, se si troverà laccordo auspicato, non verranno discussi tutti gli emendamenti in consiglio. In un clima decisamente più sereno e disteso rispetto a quello che ha caratterizzato il dibattito in aula lunedì, tra botta e riposta al vetriolo tra il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli, lassessore allUrbanistica Lucia De Cesaris e i rappresentanti dei partiti, ieri si sono affrontati nel merito i primi macroargomenti. Come il limite di altezza alle nuove costruzioni che sorgono allinterno dei cortili di case depoca, il risparmio energetico per le nuove edificazioni, housing sociale, di densificazione urbanistica in prossimità delle infrastrutture, il parco dellInfanzia.
Esclusi dalla discussione, ma solo per il momento, i temi forse più delicati: la riqualificazione dei Navigli e della Darsena - su cui però tutti i partiti hanno presentato richieste di modifica che potrebbero trovare una sintesi in un documento bipartisan - il futuro del Parco Agricolo Sud e i temi connessi della perequazione e della tutela di verde e cascine, la rinascita degli scali ferroviari dismessi, che lamministrazione al momento punta a discutere nellambito degli accordi di programma, di esclusiva competenza della giunta.
Daccordo su tutto? Ovviamente no. Lobiettivo di questi incontri - il prossimo è convocato per giovedì alle 16 - è isolare gli argomenti di contrasto tra maggioranza e opposizione per affrontarli nel dibattito consigliare. «Non vogliamo fare ostruzionismo - spiega il capogruppo del PdL Carlo Masseroli - ma affrontare nel merito i punti che più ci stanno a cuore». «Per dare maggior forza alla nostra opposizione - la posizione di Alessandro Morelli della Lega - abbiamo presentato anche emendamenti alla delibera, perché il dibattito sia più coerente».
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