Vaccini, ad aprile parte Poste. Ma la Lombardia resta rossa

Fontana: "In arrivo dosi sufficienti e nuovo sistema di prenotazione per avviare la campagna di massa"

Vaccini, ad aprile parte Poste. Ma la Lombardia resta rossa

«Spero che non ci siano» reticenze da parte della popolazione al vaccino di Astrazeneca, «perché ormai è assolutamente dimostrato che è certo e sicuro. Si è parlato troppo di questo vaccino e ora qualcuno si preoccupa, ma bisogna avere fiducia. Se l'Ema e l'Aifa hanno deciso che va bene, non dobbiamo avere alcun dubbio». Parola del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che poi ha aggiunto di essere «assolutamente favorevole» al nuovo criterio delle fasce di età per il prosieguo della campagna.
Stressa il concetto Andrea Gori, direttore dell'unità complessa di Malattie infettive del Policlinico e docente di Malattie infettive all'Università degli Studi: «Astrazeneca è un vaccino efficace, e le persone devono mettersi in testa che non possono decidere quale farmaco scegliere per la profilassi. Bisogna solo essere essere contenti di essere vaccinati il più velocemente possibile. Non solo, al momento c'è maggiore disponibilità di scorte di AstraZeneca che di altri sieri e sulla base dei dati scientifici sappiamo che Pfizer deve essere riservato alle persone fragili». Non crede che ci sia il rischio che salga il tasso di assenza agli appuntamenti anche da parte degli anziani dopo lo stop di Ema della settimana scorsa? «La circolare dell'8 marzo del dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute indica che il siero anglo svedese può essere usato efficacemente per gli over 65, questo sulla scorta dello studio scozzese che dimostra come il vaccino permetta di sviluppare una buona risposta immunitaria in tutte le fasce di età. La riserva di Ema - continua Gori - riguardava il fatto che non c'erano abbastanza dati sugli over 65 per garantirne l'efficacia, non che ci fossero effetti collaterali, ora l'abbiamo visto man mano che la popolazione in Uk è stata sottoposta a profilassi». Proprio ieri in Lombardia sono state consegnate 44.800 dosi Astrazeneca di cui 13.400 destinate a Niguarda, Sacco/Fatebenefratelli e San Paolo.

Per quanto riguarda l'inizio della campagna massiva, ieri il governatore lombardo ha ribadito che comincerà a metà aprile, sulla base delle rassicurazioni del governo. «Ci hanno garantito che arriveranno e siamo fiduciosi sul fatto che da metà aprile arriveranno in una misura tale da poter iniziare la vaccinazione massiva». Come noto, il nuovo sistema di prenotazioni sarà affidato a Poste «si pensa di essere pronti i primi di aprile» spiega Lorenzo Gubian, neo amministratore unico e dg di Aria «fino all'approvazione del bilancio» dopo le dimissioni in blocco del cda della società regionale per il caso prenotazioni. In questi giorni si sta andando a individuare tutti i centri vaccinali massivi su cui si dovrà operare con la piattaforma di Poste», aggiunge. La piattaforma di Poste Italiane non gestirà le prenotazioni degli over 80, che continuerà a essere quindi processata dai sistemi informatici di Aria.

Salgono i contagi: sono 5.046 i nuovi casi, con un tasso di positività dell'8,4% e non si registra nessun nuovo ricovero in terapia intensiva in terapia intensiva, che rimane ferma a 845, mentre diminuiscono di 46 unità i letti occupati negli altri reparti (7.132). La situazione in sostanza continua a essere grave sul fronte della pressione ospedaliera, dato che blocca ancora la nostra regione in zona rossa. I numeri del contagio «sono in una fase di leggero ma costante miglioramento, il problema è ancora l'occupazione degli ospedali e delle rianimazioni» ha dichiarato Fontana.

«La situazione rimane critica - spiega ancora Gori - ma al momento non c'è un aumento della pressione sui pronto soccorso e questo è il riscontro più reale dal mio punto di vista, anche se gli ospedali rimangono sotto pressione, così la sensazione è il virus stia iniziando a scendere tra la popolazione».

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