Chiara Campo
In campagna elettorale era sceso in piazza con le famiglie Arcobaleno, il primo sabato da sindaco lo ha trascorso sfilando al Gay Pride e in tempi (quasi) non sospetti, nel maggio 2015 quando era solo commissario Expo, aveva partecipato al «Milano Pride» nel Padiglione Usa, festa tra pailettes e drag queen lungo il Decumano. Beppe Sala ha sostenuto i diritti gay e probabilmente ha incassato anche parecchi voti dal mondo arcobaleno. Venerdì alle 13 celebrerà con la fascia tricolore le prime nozze gay nella Sala Matrimoni al piano terra di Palazzo Reale, che verrà ribattezzata - come riporta la determina dirigenziale firmata il 29 luglio - «Sala dei Matrimoni e delle Unioni civili del Comune di Milano». Pari dignità. E pari condizioni per chi vorrà affittare la sala per il grande evento: gratis se almeno un membro della coppia è residente (96 euro se si sceglie il sabato o un orario non ordinario), a pagamento per chi arriva da altri Comuni (500 euro se in orario ordinario, 596 il sabato e negli altri giorni se fuori orario). Si tratterà delle prime unioni civili previste dalla legge Cirinnà. «Saranno una coppia maschile e una femminile - ha anticipato il sindaco -, sono contento che si parta e le prime unioni voglio proprio celebrarle io».
Da quando il Comune ha aperto le prenotazioni sono arrivate oltre 300 chiamate. Il regolamento prevede che non ci si potrà iscrivere prima di 6 mesi dalla data prescelta. Testimoni e formule di rito identiche alle nozze civili. La prima coppia iscritta formalmente sul registro sarà quella di Margherita e la sua compagna, l'ex maestra che dal ricovero per malati terminali Casa Vidas aveva lanciato un appello al premier Matteo Renzi perchè velocizzasse l'iter della legge Cirinnà. Il 27 luglio, ha potuto sposare la compagna da 25 anni, le sue condizioni erano peggiorate e un funzionario comunale si è recato all'hospice. É mancata tre giorni dopo.
Non mancano polemiche.
«Da venerdì - provoca il capogruppo di Milano Popolare Matteo Forte, ciellino - potremo rivolgerci a Sala anche con l'appellativo di don, visto che non si limiterà a registrare le unioni civili, ma ha detto che le celebrerà. Immagino anche che terrà un'omelia, visto che i giornali non si risparmiano nel riportarci i suoi predicozzi sui diritti civili».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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