
Prima l'uscita sul palco, poi il comunicato stampa per rettificare quello che un video mostra con fin troppa evidenza. Il professor Umberto Veronesi ci tiene a precisare che «non ho fatto alcuna dichiarazione di voto: come Direttore Scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia è mio dovere non appoggiare nessun partito in fase preelettorale, ma impegnarmi affinché chi governerà, a qualsiasi schieramento appartenga, una volta insediato comprenda e tuteli le esigenze dei malati e delle loro famiglie».
Troppo clamoroso il titolo del Giornale, quel «Veronesi va sul palco e sceglie il Pdl». L'endorsement che non t'aspetti inquieta l'oncologo di fama mondiale, eppure lui su quel palco c'è andato. E aveva parlato davanti a centinaia di sostenitori arrivati per dar vigore alla campagna elettorale di Fabio Altitonante, l'assessore provinciale alla Pianificazione del territorio candidato alla Regione. Per il Pdl, ovviamente, e questo non era un mistero nemmeno per il professor Veronesi che con Altitonante ha già avuto a che fare per il Cerba, un centro della ricerca biomedica che prevede un investimento in piattaforme tecnologiche medicali e di ricerca per 300 milioni di euro e un investimento immobiliare di 950. Un centro da 3mila posti di lavoro, di cui mille per giovani ricercatori. Un progetto a cui Veronesi tiene particolarmente, a differenza della giunta del sindaco Pisapia piuttosto perplessa sull'argomento. E molto più facile per lui è stato trovare una sponda bussando a Provincia e Regione targate entrambe centrodestra. Ecco perché in pochi si erano stupiti vedendolo salire sul palco a salutare il candidato pdl. «Siamo amici da molti anni», l'esordio di Veronesi di fianco a un Altitonante che nel video che stringe sul suo primo piano appare visibilmente emozionato. «E insieme abbiamo sognato di creare un grande istituto di ricerca - dice proprio insieme abbiamo sognato il professor Veronesi -. Un grande centro avanzatissimo che deve diventare il più importante d'Europa». Non solo. «Fabio - prosegue benedicente - ha capito l'importanza del mondo della ricerca, ha capito l'importanza di come si debba dare una nuova organizzazione. Grazie infinite Fabio per quello che hai fatto». Ora Veronesi dice che non è stata una dichiarazione di voto.
Forse riconoscere intraprendenza e onestà intellettuale a un assessore vale ancor più di un freddo invito a votare chissà chi e chissà perché. Di certo nessuno ha dubitato che la salita di Dario Fo sul palco di Beppe Grillo significasse un appoggio al comico prestato alla politica. E, d'altronde, non risulta che il professor Veronesi si sia visto in queste settimane a fianco di altri candidati. Certo i suoi tre anni al senato nominato (e non eletto) dal Pd sono un marchio ben chiaro. Anche se altrettanto chiaro è che l'arzillo ottantaseienne si dimise sedotto dalle sirene berlusconiane (così disse la sinistra ecologicamente benpensante) per sedere sulla poltrona di presidente dell'Agenzia nucleare italiana.
Ma oggi Veronesi ci tiene a precisare che «come cittadino, i miei valori, le mie battaglie e le mie idee sono note e si rispecchiano con assoluta trasparenza nella mia storia personale. Voterò coerentemente a tutto questo». E così, come tutte le smentite, anche quella del professore finisce soltanto per dare la notizia una seconda volta. Con tanto di video. Ora in rete.