Il villaggio Expo diventerà un nuovo quartiere modello

Il villaggio Expo diventerà un nuovo quartiere modello

Alla chiusura dell'Expo Cascina Merlata diventerà un nuovo quartiere. Alle porte di Milano, ma perfettamente collegato con il centro e con tutte le infrastrutture, stradali e ferroviarie, costruite per l'evento del 2015. Prima però, durante i sei mesi dell'esposizione, la parte già costruita sarà il cuore pulsante delle delegazioni provenienti da tutto il mondo: il villaggio Expo per gli staff dei diversi Paesi. Un arcobaleno di lingue e culture nelle sette torri residenziali che in 391 alloggi ospiteranno almeno 1.200 persone. Non tutte, ha rivelato ieri il commissario Expo Giuseppe Sala, perché solo dalla Germania arriveranno in 450 per tener aperto il padiglione dalle 8 alle 24. Per cui «bisognerà trovare altre soluzioni, coinvolgendo strutture alberghiere a tre e quattro stelle». Con lui ieri alla Triennale per la presentazione del progetto c'era Alessandro Pasquarelli, ad di EuroMilano, società che sta riqualificando l'area nei pressi del polo fieristico di Rho-Pero. Perché le sette torri del villaggio saranno completamente messe a nuovo e a partire dal marzo 2016 messe a disposizione per l'housing sociale: appartamenti per fasce di basso reddito che potranno affittare un appartamento di 80 mq per 5.200 euro all'anno o acquistarlo per 172mila. Possibili anche «patti di futura vendita» con l'affitto pagato che si tramuta in acconto, con vantaggi sul riscatto finale e sulla possibilità di richiedere un mutuo a fonte di un capitale già investito nell'immobile. Edifici, ha spiegato Pasquarelli, inseriti «nel primo quartiere a emissioni zero per ridurre l'impatto ambientale». Zero gas e solo fonti di energia rinnovabili: teleriscaldamento dal termovalorizzatore, raffrescamento con pompe di calore ed energia dal solare. Tra i servizi previsti per il villaggio, ma che resteranno a disposizione dei futuri inquilini portineria, ambulatorio medico, lavanderia, palestra, sala riunioni ed emeroteca. Ma ci sarà anche, aggiunge Pasquarelli, «un luogo per i fedeli di tutte le religioni dove poter pregare in piedi, seduti, in ginocchio o sdraiati. E fuori possibilità di abluzioni per i musulmani». Ma il futuro del progetto di EuroMilano oltre alle sette torri prevede altri quattro edifici con 293 alloggi per un grande quartiere che, oltre ai 52mila mq destinati all'housing sociale, ne prevede 127mila di edilizia convenzionata e 143.500 per il libero mercato. A completamento i servizi tra cui una scuola dell'infanzia, una elementare, una media inferiore, due asili nido, un centro ricreativo per la terza età e cinque parchi giochi.
Ma ieri Pasquarelli ha presentato il concorso «AAAdesigncercasi» lanciato da EuroMilano e Politecnico: 500 i designer partecipanti, 107 i prototipi e dieci vincitori di premi da 8mila euro per la realizzazione di 40 oggetti che andranno ad arredare gli alloggi del villaggio.

Tra i premiati il sistema audio wireless «Osound» di Innocenzo Rifino, il set di caraffe «Vasi comunicanti» di Gian Piero Giovannini, «Ombrela» di Edoardo Perri, gli «Origami» di Edoardo Perri, la «Graffa» di Emiliano Bazzoni e lo sgabello «Tiuratisù» di Patrizia Bertolini.

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