Le virtù vocali di Maria Pia De Vito

Sabato sera all'insegna della grande musica (che però necessita concentrazione e un pizzico di impegno) al Blue Note con le strordinarie impennate vocali di Maria Pia De Vito e il duttile basso dell'ex Area Ares Tavolazzi. Una strana coppia (per un solo spettacolo in scena alle 21) che propone un concerto a cavallo tra tradizione e sperimentazione.
La De Vito e Tavolazzi interpretano e rileggono un repertorio vario che spazia da Charlie Mingus a Elvis Costello, da Joni Mitchell a Thelonius Monk. Un viaggio senza confini attraverso i generi per due artisti che della commistione di stili hanno sempre fatto una ragione di vita. La De Vito è una delle cantanti più «spericolate» nella ricerca di nuove formule, e lo dimostrano i suoi studi operistici e di canto contemporaneo, quelli di armonia e teoria musicale, quelli di chitarra e pianoforte e la militanza in gruppi di tendenza etnica prima di dedicarsi definitivamente al jazz. Si è esibita con artisti del calibro di Joe Zawinul, Kenny Wheeler, Ralph Towner, Michael Brecker e con lo «spericolato» (creativamente parlando) Art Ensemble of Chicago.
Nata a Napoli nel 1960 unisce la cantabilità mediterranea ad una forte carica improvvisativa e al gusto per la ricerca. Nel suo palmares, oltre a decine di collaborazioni, spiccano i duetti con la pianista Rita Marcotulli (album Nauplia) e le collaborazioni con Giorgio Gaslini e il pianista inglese John Taylor.
Ares Tavolazzi è un idolo per gli appassionati degli Area e del rock jazz progressivo degli anni '70.

Il suo basso (e contrabbasso) ha sostenuto la magica voce di Demetrio Stratos ma già in precedenza Tavolazzi aveva formato una band d'avanguardia, The Pleasure Machine, con Vince Tempera ed Ellade Bandini. ha collaborato con tutti, da Mina a Ricky Gianco a Guccini

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