Virus e contagi nelle scuole Per i bimbi no a quarantena

L'assessore Gallera: «Non c'è alcuna necessità» Fontana: «Abbiamo solo chiesto più protezione»

Marta Bravi

Niente quarantena per i bambini di rientro dalla Cina. Questo almeno quanto succederà in Lombardia. A chiarire meglio il «comportamento» ufficiale che dovrà tenere la regione Lombardia sul rischio di contagio da coronavirus è l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera riportando le indicazioni del Ministero della Sanità. «Oggi le indicazioni dell'Istituto superiore della Sanità dicono che non c'è alcuna necessità di quarantena per alcuno e quindi noi ci atteniamo a questo» ha dichiarato Gallera a margine della seduta del consiglio regionale, a proposito della lettera comune inviata lunedì al ministero della Sanità dai governatori leghisti di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

Nella lettera si chiede che gli alunni cinesi che tornano dalla Cina dove sono stati per il Capodanno, come per esempio quelli dell'Istituto comprensivo Giusti-D'Assisi di Milano, non rientrino a scuola per due settimane per accertare che non abbiano contratto il coronavirus. Una lettera allarmistica? Secondo Gallera assolutamente, anzi: Si tratta di «una giusta richiesta di una maggiore attenzione e chiarezza nella comunicazione» quella dei governatori, che ascoltano i cittadini che si sono allarmati. Per l'assessore al Welfare i presidenti delle regioni hanno chiesto al governo semplicemente di «dare messaggi certi».

Anche il governatore Attilio Fontana, in un post su Facebook ieri è ritornato sulla questione, cerando di chiarire la «bontà» delle intenzioni sue e dei suoi colleghi, responsabili dell'incolumità di milioni di cittadini: «Abbiamo semplicemente chiesto al ministro di valutare ulteriori misure di protezione e tutela dei nostri bambini degli asili e studenti della scuola dell'obbligo sulla base del report dell'OMS, che ha evidenziato che il contagio tra i soggetti asintomatici è raro, ma non impossibile».

Nel post Fontana allega la lettera scritta con il governatore del Veneto Luca Zaia, il presidente della regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. «Se il presidente del consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno ritenuto opportuno mettere in quarantena i 56 italiani asintomatici rientrati ieri da Wuhan, non vedo perché stupirsi se chiediamo che lo stesso accorgimento non debba essere adottato per i bambini e ragazzi che frequentano la scuola dell'obbligo, che rientrano dalle zone affette della Cina, italiani e non», conclude il governatore. i genitori dei bambini che frequentano i servizi educativi per l'infanzia e le scuole primarie hanno manifestato preoccupazione

Gallera ha poi rassicurato nuovamente sulla situazione in Lombardia: «Non abbiamo alcun caso», e, aggiunge, «quando e se lo avremo, si

attiveranno dei protocolli e anche gli stretti contatti dei soggetti interessati verranno monitorati secondo le necessità, come accaduto per il caso nazionale» dei due turisti cinesi, ricoverati all'ospedale Spallanzani di Roma.

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