Cronaca locale

Zorzi: "Un rimpianto non aver vinto lo scudetto qui"

"Qui ho ricevuto tanto, purtroppo il nostro sport è stregato per le grandi città. Adesso tifo Giani..."

Zorzi: "Un rimpianto non aver vinto lo scudetto qui"

«Il mio unico rimpianto è non essere riuscito a vincere lo scudetto qui a Milano». Andrea Zorzi, veneto di origini ma milanese d'adozione, ha indossato la maglia di quel Gonzaga capace di riempire gli spalti del Palalido nella prima metà degli anni '90 ma che si è fermato per ben due volte a un passo dal sogno

Zorzi, parlava di rammarico

«Certo, il dispiacere e il rammarico per non essere riusciti a vincere lo scudetto con la Mediolanum Gonzaga, una squadra costruita con l'intento, la voglia e la necessità di vincere tutto e subito. C'è il rimpianto per non essere riusciti a tenere fede a questo impegno».

Ma è così difficile vincere nelle grandi città?

«La pallavolo ormai è storicamente considerata lo sport di provincia perché le grandi città, al di là di qualche caso recente - l'ultima a vincere uno scudetto fu Roma nel 2000 -, non hanno mai avuto grandi successi. Sono le province e le città medie ad essere la base portante del nostro sport».

Se poi il palazzetto non è nemmeno nella tua città

«E' stato piacevole giocare in una grande città, in una grande metropoli, e non c'è dubbio che giocare a Busto Arsizio adesso è un grande limite. Ma la Revivre Milano sta aspettando di potersi accasare al Palalido che è stata da sempre la casa della pallavolo milanese. Ancora non è finito, speriamo che nel prossimo campionato torni ad esserla».

Ora c'è Giani sulla panchina della Revivre.

«Mi auguro che Andrea riesca a trascinare Milano e a fare una stagione di consolidamento. Senza scaricare su di lui troppe responsabilità, Milano è una squadra che ha ambizioni chiare: non arrivare ultimi come è successo negli ultimi anni. La vera sfida per Giani e i suoi ragazzi è migliorare da qui fino alla fine del campionato. Poi chissà».

Che cosa le ha regalato la città di Milano?

«E' la mia città d'adozione e vivo a Milano oramai dagli anni '90. In quegli anni Milano era molto molto più trafficata di quanto lo sia adesso, anche perché non c'erano i mezzi di trasporto che ci sono ora. La linea gialla era stata appena costruita, il traffico era caotico, e così ho imparato a conoscere la Milano meno nota, avventurandomi fra le stradine e scoprendo angoli di Milano che sono sorprendenti.

E poteva accadere solo a Milano».

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