Miles e Coltrane vecchio stile Ecco i dischi per «puristi»

I due grandi del jazz in due cofanetti con incisioni di metà anni Cinquanta

Franco Fayenz

da Milano

Molte volte ci è avvenuto di citare il parere di tanti cultori di musica contemporanea - forse la maggioranza - i quali continuano a dolersi del fatto che due grandi protagonisti del Novecento come Miles Davis e John Coltrane non si siano fermati «prima». Cioè al di qua, essi dicono, di svolte fondamentali della carriera che a sentir loro li avrebbero danneggiati, resi diversi e talvolta addirittura insopportabili. Adesso si trovano nei migliori negozi tre cd singoli e due sontuosi box che sembrano fatti apposta per la gioia di questi rispettabili appassionati. Vengono da anni lontani, quando di quei «pericoli» non c’era nemmeno il presagio, e sono tutti della vecchia etichetta Prestige ora rinominata Concorde, distribuita in Italia dalla Universal. In uno dei due box, quello intestato a Davis che consta di tre cd più un quarto ricavato da trasmissioni radiofoniche e televisive, i due musicisti sono insieme nel quintetto di Davis (1955-1956) dopo che entrambi erano usciti da problemi di droga. Il secondo box contiene sei cd, riguarda il quintetto di Coltrane nel biennio 1957-58 ed è nobilitato da stupende fotografie del maestro. Le registrazioni, completamente rimasterizzate, sono avvenute nel mitico studio di Rudy Van Gelder ad Hackensack, nel New Jersey. Ricordiamo di passaggio che Davis e Coltrane in questo 2006 avrebbero compiuto entrambi ottant’anni.
Con i cd singoli, che riguardano Davis, si va più indietro nel tempo, seppure di poco. Blue Moods apparve nel 1955 per la Debut, la casa autogestita da Charles Mingus. Il contrabbassista e il trombettista lavorano insieme (in un quintetto completato da Britt Woodman trombone, Teddy Charles vibrafono e un giovanissimo Elvin Jones alla batteria): si tratta di un unicum. Il cd dura meno di mezz’ora perché così era l’originale. Di ciò la casa si scusa, ma l’acquisto va assolutamente consigliato. Lo stesso si dica di Blue Haze e di Bag’s Groove nei quali Davis compare di volta in volta con Horace Silver, Percy Heath, Art Blakey, Dave Schildkraut, Kenny Clarke, John Lewis e addirittura (in un brano) con Mingus al pianoforte. In una seduta Davis è con Thelonious Monk, Milton Jackson, Percy Heath e Kenny Clarke. Era la vigilia di Natale del 1954: il clima festivo non impedì una memorabile litigata fra Davis e Monk.
Dei due box non è possibile parlare ancora in dettaglio in questa sede. Ma bisogna precisare che il quintetto di Davis allinea Coltrane sax tenore, Red Garland pianoforte, Paul Chambers contrabbasso e Philly Joe Jones batteria, mentre Coltrane, salvo piccole varianti, suona nel suo gruppo con Garland, Chambers e con Arthur Taylor batteria.

Soprattutto, si deve dire che nei dieci cd complessivi non c’è un solo brano appena mediocre o da scartare. Le incisioni, disposte in ordine cronologico, portano nuova gloria ai due maestri e nuove emozioni perfino a chi le abbia già ascoltate in altre edizioni separate.

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