Tra mille libri, il più curioso è inedito

Tra mille libri, il più curioso è inedito

Fausto Coppi: un fenomeno letterario. Tutto da studiare, analizzare ed esplorare nel tentativo tutt’altro che facile di comprendere cosa spinge, tanta gente, non a comprare un libro sul Campionissimo, ma a scrivere libri sul corridore forse più grande di sempre. Un fenomeno letterario, che in questi cinquant’anni si è ripetuto con precisa cadenza annuale, con almeno tre titoli. Il Coppi segreto, il Coppi cacciatore, le imprese di Coppi, i numeri di Coppi, gli amori del Campionissimo e via elencando. In poche parole una sorta di unico libro ripetuto all’infinito, una biblioteca universale. Coppi fenomeno, anche tra gli scaffali delle librerie. Fenomeno che ha raggiunto il suo acme per i cinquanta anni dalla morte del Campionissimo. Molti titoli.
Nuovi titoli: “Coppi e Bartali”, la storia ricostruita attraverso le testimonianze di Marina Coppi e Andrea Bartali (di Gian Paolo Ormezzano, edizioni San Paolo, 14 euro); “Il grande Airone”, il romanzo di Coppi e anche di Bartali (di Gian Carlo Governi, Castelvecchi); “Il primo volo dell’Airone”, storia della prima storica vittoria al Giro del 1940 (di Carlo Delfino e Giampiero Petruccci, Bradipo Libri, 20 euro); “Firmato Coppi”, raccolta di figurine (di Fabio Marmaglia, Bradipolibri, 24 euro); “Fausto Coppi ­ Solitudine di un campione”, dalla separazione alla morte (di Gabriele Moroni, Mursia, 14 euro); “Fausto”, una favola per grandi e piccoli (scritta da Gianni Rossi e illustrata da Flavio Pieranni); “Un uomo solo” storia del Campionissimo con un occhio alla società italiana dell’epoca, visto da un reporter inglese che scrive di ciclismo per il Guardian e l’Observer (di William Fotheringham, Piemme, 18.50 euro); “Fausto Coppi ­ Il Romanzo di una vita, trionfo e lacrime” (di Beppe Conti, Graphot, 18 euro). “Coppi segreto”, il racconto inedito di Marina, la primogenita del Campionissimo (di Paolo Viberti, Sei, 12 euro); “Fausto Coppi ­ gli anni, le strade” (autori vari, Bolis, 15 euro); “Chiedi chi era Coppi”, un libro edito da La Gazzetta dello Sport, con interventi del direttore Carlo Verdelli, Pier Bergonzi, Claudio Gregori e Marco Pastonesi, arricchito da una moltitudine di immagine inedite dell’archivio storico di Vito Liverani.
Libri su libri. Un vero fenomeno, dicevamo. Da studiare, in questo caso non sui libri, ma attraverso chi li scrive e chi li legge. Alcuni davvero meritevoli di lettura, altri un po’ meno, perché esercizio di puro copia e incolla, al limite dell’imbarazzo. Libri scritti molto spesso da chi Coppi non l’ha nemmeno conosciuto, ma questo poco importa, se chi si è cimentato in questo esercizio è andato a scavare, portando alla luce cose nuove, elementi originali e inediti. Rino Negri, che di Coppi è stato grande amico, ha scritto di “Fausto” ­ come è solito chiamarlo - forse molto meno di qualche suo giovane collega. E lo stesso si può dire di Mario Fossati, che del Campionissimo ha raccontato vita morte e miracoli, senza mai intingere più di tanto il pennino, e fermandosi sempre un attimo prima, «per puro rispetto», come è solito ripeterci.


Curioso è un documento, un vero e proprio carteggio, che Luigi Lincei, il medico del Campionissimo morto a marzo di quest’anno, ha tenuto gelosamente nel cassetto senza farlo mai diventare libro. Sì, il libro più libro di tutti gli ultimi usciti ha la particolarità assoluta e sublime di non essere mai divenuto tale. È rimasto semplicemente quello che il suo autore voleva che fosse: un rispettoso atto d’amore.

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