(...) per trasformare la rissa verbale in una vera e propria zuffa. Quindici contro due a dire che «vi perseguiteremo perché avete le mani sporche di sangue e appena vi becchiamo in un vicolo ve la facciamo pagare». Tutto nel giro di pochi minuti mentre i due leghisti continuavano a scendere le scale per andare a recuperare lauto senza rispondere alle provocazioni.
Ma il gruppetto ha continuato ad inseguire i due fino al posteggio arrivando a rompere i tergicristalli della macchina e danneggiando il lunotto posteriore. Un episodio grave e non un caso isolato. Ultimamente i contestatori della Lega Nord si stanno facendo vivi con estrema puntualità a Genova e dintorni e possono «operare» assecondati dal silenzio delle istituzioni. Qualcuno ha sentito sindaco o presidente della Regione esprimere solidarietà per le aggressioni ai dirigenti del partito? Silenzio.
Quello a Rixi, infatti, è solo lultimo episodio di una serie di atti contro esponenti e manifestazioni del Carroccio. Questinverno al Lagaccio, durante una delle dimostrazioni contro la moschea, un simpatizzante leghista che stava salendo verso via Bari è stato insultato e spinto giù da un autobus da un gruppo di giovani. Atto intimidatorio e violento tanto che i poliziotti hanno scortato il malcapitato fino a casa temendo nuove aggressioni. Sempre in zona moschea lo stesso Edoardo Rixi fu bloccato sulluscio della chiesa della Provvidenza di don Prospero Bonzani. Perché? È uno della Lega. E poi i volantinaggi contro la scelta della locazione per il luogo di culto islamico disturbati dal «Terra di Nessuno» fino alle manifestazioni anti Carroccio al porto Antico e in piazza Banchi quando, ai militanti padani, sono dovuti andare in soccorso poliziotti e carabinieri in assetto anti sommossa per evitare che i contestatori arrivassero a contatto. Ma di questo nessuno si è scandalizzato, anzi. I giovani pidini hanno applaudito alla rivolta mentre una prostituta nigeriana è riuscita a saltare il cordone di protezione per cercare di picchiare Rixi.
Tutti in silenzio e le occasioni di contestazione sembrano aumentare: «Le istituzioni diano un segnale forte contro queste frange - commenta Edoardo Rixi - siamo stanchi di dover subire certi attacchi, minacce di ogni genere. Dobbiamo aspettare qualche episodio di violenza fisica per sentire qualcuno che si muove per isolare certe frange?». Non sono certo le minacce a fermare le lotte politiche della Lega Nord ligure, ma la paura di subire ritorsioni comincia a farsi sentire: «È logico che cominci ad avere la vita condizionata di fronte a chi ti promette botte in un vicolo o un colpo di lama nella schiena appena mi trova solo - prosegue il segretario provinciale -. Ho difficoltà a girare con la mia fidanzata per il centro storico, ad esempio.
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