Cronaca locale

Minaccia la moglie, poi fa harakiri davanti a lei

Ha atteso la moglie, da cui era separato da un paio d’anni, sotto casa, l’ha costretta a salire, l’ha minacciata di morte per convincerla a riprendere la relazione e infine ha tentato di fare harakiri davanti a lei. L’uomo è stato subito soccorso dal 118 e portato in ospedale a Garbagnate dove è ricoverato, anche se non dovrebbe correre pericolo di vita, e contemporaneamente dichiarato in arresto per l’aggressione.
Ieri alle 11.30 di ieri, in via De Sica 1, quartiere Quinto Romano, estrema periferia nord ovest, ancora poche centinaia di metri e finisce il territorio comunale. Rosa Guidotti, 55 anni, sta scendendo per andare al lavoro, alla piscina di Lampugnano, ma fuori ad attenderla trova il marito Mario Curci, un pensionato di 63 anni, già denunciato in passato per maltrattamenti in famiglia. L’uomo la minaccia, sembra con lo stesso coltello a serramanico con cui poi tenterà di uccidersi, e la costringe a salire. Vuole convincerla a «riprenderlo in casa» dopo che circa due anni fa si erano separati e lui aveva lasciato il condominio.
Dentro l’appartamento al quinto piano il dramma si consuma in pochi istanti, poi la donna esce sul pianerottolo urlando. Accorrono i vicini, dall’ingresso, un piccolo corridoio immette nel salottino. Lì, sdraiato sul divano, immobile e apparentemente privo di sensi, c’è l’uomo con il coltello a serramanico piantato nel petto. La donna fa in tempo a mormorare poche parole: «Ha detto che mi avrebbe ucciso, poi invece s’è colpito lui. Ha girato il coltello verso se stesso e si è inferto un fendente, uno solo, dritto al petto». Arrivano i medici del 118, sfilano la lama, lo intubano, gli somministrano i primi farmaci poi, una volta stabilizzato, lo portano al pronto soccorso di Garbagnate.
Nel frattempo arrivano i carabinieri che cercano di ricostruire le vicende famigliari della coppia. Sposati all’inizio degli anni ’70 hanno avuto due figli, ora sui trent’anni, una ragazza che lavora alla Mondialpol e un giovane artigiano carrozziere, fuori casa ormai da qualche tempo. I coniugi Curci si erano poi trasferiti in via De Sica a metà anni ’80, appena terminato il nuovo quartierino. Una convivenza fino a qualche momento senza scosse: educati, quasi riservati, «buon giorno e buona sera» con tutti, mai visti né sentiti litigare. Due anni fa l’epilogo, i due si separano, lui esce di casa, lei rimane sola e deve trovarsi un impiego. La aiutano dei vicini che le trovano lavoro nella piscina.
Invece ieri mattina l’epilogo di una vicenda sulle cui responsabilità il figlio della coppia sembra avere pochi dubbi: «Lui la voleva ammazzare. No, non sono andato a trovarlo in ospedale, non lo voglio vedere», ha mormorato arrivando in via De Sica, quindi uscendo: «Ho fretta, voglio andare da mia madre, sapere come sta lei». La signora Rosa infatti era stata portata in via dai carabinieri, anche se sembrano esserci pochi dubbi sulla versione dei fatti. Curci si era infatti portato via anche una balestra con 20 frecce e uno strumento con due manici di legno collegati da due fili di nylon «che messi intorno al collo di una di una persona, la possono strozzare», ha detto il maggiore Michele Randolfi.

Così in serata l’uomo è stato arrestato per violenza privata, minacce, porto abusivo d'arma e maltrattamenti in famiglia.

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