La vigilia non promette granché bene. Nonostante le rassicurazioni del prefetto il giovedì «dimostrativo» e il venerdì di cortei e blitz spontanei degli anti-G8 fa stare la città col fiato sospeso. Cè baruffa nellaria e lipotesi di incidenti è tuttaltro che peregrina. Si temono infiltrazioni di gruppi anarchici stranieri e in particolare dei «Black Bloc». Ieri le prove generali di scontro davanti alla basilica di Santa Maria Maggiore. Incidenti conclusi con 7 fermi (5 sono immigrati), nei pressi del ministero della Marina. Un probabile antipasto di quello che potrebbe accadere questo pomeriggio quando, intorno alle 14, il corteo antigovernativo sfilerà per le vie del centro da Porta Maggiore a piazza Navona, dove tra le 18 e le 19 è previsto il comizio.
Torniamo a ieri mattina. Cominciata alla buonora - poco dopo le 8 - quando allinsegna dellinquietante slogan «Siamo tutti clandestini», si svolge una mini-protesta davanti agli uffici dellanagrafe a via Petroselli. Poca roba e tanta vernice rossa sui muri dellanagrafe. Quattro ore dopo, un gruppetto di manifestanti si scontra con gli agenti della gendarmeria vaticana addetti a sorvegliare la basilica di Santa Maria Maggiore. Tutto nasce dal blitz di 20 no-global entrati in chiesa per distribuire i santini di «San Papier», immigrato con aureola «protettore dei migranti». Una volta usciti fuori, cè la colluttazione con un agente in borghese che cercava di bloccare la protesta sul sagrato. Tutto dura pochi secondi, manifestanti e agenti riportano pian piano la calma, nonostante i cori e gli slogan poco pacifici ai megafoni. Dopo un quarto dora i manifestanti escono per un «simbolica» processione a piazza Vittorio. Dove, sorpresa, ricevono i fischi dei passanti e dei residenti affacciati alle finestre. Non contenti molti di loro si recano, muniti di volantini, di fronte al ministro della Marina. Qui i sette fermi. Poco dopo, lennesimo tentato blitz verso un palazzo già occupato da quattro anni in via Maria Adeliade, alle spalle di piazzale Flaminio. Il palazzo, una delle occupazioni storiche di Action, lagenzia per i diritti dellabitare dei no global romani, era comunque presidiato dalle forze dellordine.
Tutto finito? Macché. Intorno alle 16 un centinaio di persone, aderenti alla rete anti G8 danno vita a un «assedio sonoro» al centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria. I manifestanti trasmettono da un camion attrezzato con casse acustiche amplificate musica a tutto volume dei paesi da cui provengono gli irregolari. Tra slogan in lingua araba e qualche insulto alle forze dellordine tutto si conclude senza incidenti.
Dunque, cè inquietudine per oggi. Ieri il prefetto predicava sicurezza: «Non sono assolutamente preoccupato. Ho fiducia che chi manifesterà lo farà in modo pacifico e che verifichi che non ci siano azioni incontrollate di chi invece vuole solo creare scompiglio e disordine, che non conviene a nessuno». «A Roma - aggiunge Pecoraro - abbiamo un dialogo aperto tra le istituzioni locali, me compreso, con chi lotta per il diritto alla casa, con chi in questo momento pone lattenzione sulla politica dellimmigrazione e spero che questo dialogo non sia interrotto a causa di pochi scalmanati o da delinquenti». Ricordando la manifestazione di oggi il prefetto afferma che «non esistono giornate più o meno preoccupanti. Seguiremo la manifestazione con grande attenzione».
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