RomaLe misteriose minacce via sms al vicecapogruppo del Pdl alla Camera Italo Bocchino e lauto dellintelligence parcheggiata sotto casa del ministro dellInterno Roberto Maroni innescano sia reazioni politiche che la replica dei nostri servizi segreti. A certificare come vero quanto scritto dal Giornale è laltro vicecapogruppo del Pdl a Montecitorio, Carmelo Briguglio, che è anche componente del Copasir. «Confermo: Italo Bocchino fu pedinato. Quale amico e membro del Copasir mi confidò il fatto, io stesso posi la questione nella sede competente formulando un quesito a chi di competenza ricevendone risposta negativa». Insomma, «la questione fu largamente sottovalutata», continua Briguglio: «Sono certo che Bocchino è stato vittima di attenzione illegale da parte di un pezzo dei servizi segreti. Un fatto gravissimo. Ora è bene che se ne occupi la magistratura ed è anche necessario che se ne occupi il Copasir al più presto per fare fronte a uno spaccato inquietante di reale minaccia alla democrazia politica e alle libertà parlamentari». Così, conclude lesponente del Pdl, «chiederò che venga sentito Bocchino e si proceda allaudizione del direttore dellAise del tempo, Branciforte, e per ciò che riguarda Maroni anche del capo della Polizia».
Proprio riguardo al titolare del Viminale, ieri è arrivata una smentita da parte del Dis, lorganismo che coordina Aisi e Aise, guidato da Gianni De Gennaro: «Sono assolutamente destituite di qualsiasi fondamento le notizie apparse oggi sulla stampa quotidiana circa presunte attività non istituzionali svolte dai servizi di informazione nei confronti del ministro dellInterno, onorevole Roberto Maroni». Il Dis commenta anche la vicenda Bocchino, sostenendo di «non essere stato informato di alcuna iniziativa dellautorità giudiziaria che veda coinvolti singoli appartenenti al sistema di sicurezza nazionale per attività illegali nei confronti di esponenti della politica e, nellambito delle proprie attribuzioni istituzionali, si riserva di chiedere al riguardo elementi conoscitivi alla procura di Reggio Calabria». Procura che ieri avrebbe però confermato lintenzione di ascoltare presto Bocchino sulla questione delle minacce via sms, spedite lo stesso giorno al parlamentare del centrodestra e a due importanti funzionari dellAise.
Quanto basta a Fabrizio Cicchitto, capogruppo dei deputati Pdl, per chiedere chiarezza: «Sul Giornale Gian Marco Chiocci scrive cose molto inquietanti riguardanti pedinamenti da parte di non precisati settori di servizi nei confronti dellonorevole Italo Bocchino. È evidente che su ciò va fatta piena luce».
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