LondraQualche migliaio di sterline per favorire le piccole e grandi lobby del mondo degli affari. Una bella mancia per far incontrare i politici che contano con i vertici di un'azienda o per far cambiare idea al governo su un regolamento poco gradito all'industria. Se sia successo o no, ancora non è chiaro, ma di sicuro questa era la promessa fatta ad alcuni giornalisti in incognito del Sunday Times e del programma televisivo Dispatches di Channel 4 che negli scorsi mesi hanno avvicinato 13 deputati laburisti e 7 conservatori facendosi passare per direttori di diverse compagnie.
Nel corso dell'inchiesta sono stati registrati i colloqui avvenuti tra i falsi dirigenti aziendali e alcuni membri del partito laburista disposti a vendersi in cambio di lauti compensi. Tra questi anche nomi eccellenti, ex ministri come Stephen Byers, ministro ai Trasporti e al Commercio dal 1998 al 2002, Patricia Hewitt, ex ministro alla Sanità, Geoff Hoon, arcinoto ministro alla Difesa durante il conflitto iracheno. Dopotutto non è che la solita vecchia storia: affari e politica si ritrovano spesso a braccetto, soprattutto quando dovrebbero tenersi alla larga uno dall'altro. E si scopre che stringono patti sottobanco prendendo per il naso gli elettori. Solo che qui l'opinione pubblica resta più sorpresa, abituata com'è a sorbirsi la perenne critica dei media nazionali sui difetti del mondo politico degli altri Paesi, come se quello britannico ne fosse esente. E invece, guarda un po' che cosa ti combina quel briccone di Byers che senza sospettare di essere caduto in una trappola giornalistica si fa registrare mentre si autodefinisce un po' «come un taxi a noleggio» affittabile per 5mila sterline al giorno. La Hewitt era meno avida, ne costava soltanto 3mila, ma lei avrebbe soltanto aiutato un cliente ad ottenere un posto chiave in un gruppo di consulenza governativo mentre l'ex ministro al Commercio aveva perfino promesso di far incontrare ai propri clienti nientemeno che Tony Blair.
Byers avrebbe anche affermato di aver stretto patti segreti in favore della compagnia National Express e di poter far conto sulla sua amicizia con Lord Mandelson, l'attuale ministro alle Attività produttive, per mandare a gambe all'aria le varie proposte governative che non erano gradite ai suoi clienti. A questo proposito Byers ha raccontato di aver telefonato a Mandelson per stoppare il regolamento «esageratamente burocratico» relativo alle informazioni alimentari dei cibi in vendita che dava fastidio alla catena di supermercati Tesco. Geoff Hoon era stato ancora più sfrontato nel confessare al reporter che stava cercando di trasformare le sue conoscenze e «in qualcosa che facesse guadagnare». Tremila sterline al giorno sarebbero bastate. Adesso che la bomba è scoppiata il Labour è corso ai ripari in tutta fretta. Byers ha diffuso un comunicato stampa in cui sostiene di aver «esagerato» le sue affermazioni e di averle ritrattate in una mail il giorno dopo l'incontro con i falsi dirigenti aziendali. Tesco naturalmente ha negato di aver mai stretto patti segreti con l'ex ministro. La Hewitt ha ammesso di aver offerto la propria consulenza, ma soltanto una volta dopo aver abbandonato il suo scranno ai Comuni. Hoon è riuscito a difendersi in modo assai blando.
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