Vi sfugge niente circa la faccenda della scuola araba di via Ventura? Riflettete. Il direttore scolastico della Regione Lombardia, Mario Dutto, ha detto che la scuola non è in regola. Il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, ha detto la stessa cosa e che presenterà un'interrogazione parlamentare. Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha detto che la scuola non può partire. Il gruppo parlamentare dell'Udc ha detto che chiederà chiarimenti al ministro dell'Interno. Il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha stabilito che senza autorizzazione la scuola non parte. Non stiamo parlando di libere opinioni, non è un dibattito a Matrix: stiamo riferendo gli orientamenti dei livelli decisionali di questo Paese. Vi sfugge niente? Questo: che la scuola è aperta. Gli alunni vanno regolarmente a scuola. Alle parole non seguono i fatti, nessuno prende responsabilità, in questura aspettano. Questa non è la scuola araba: è la scuola italiana, il molle rimpallo indecisionista di un Paese che per chiudere la scuola di via Quaranta, dove i ragazzi cantavano il jihad nell'inno mattutino, dopo anni e anni s'inventò che i locali erano inagibili.
Siamo burro confezionato con l'etichetta di una presunta prudenza culturale, loro l'hanno capito e allora prendono un presidente emerito della Corte Costituzionale come consulente, parlano di Tar, maneggiano gli strumenti democratici che parte di loro vorrebbero abolire. Però il ministro Fioroni ha detto che la scuola non può partire. Parole.Il Ministro di Ventura
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