Mint, il design apre all’arte In mostra l’antiquariato

Appuntamento con il collezionismo il 22 novembre

Francesca Amé

Prendete una vecchia zona industriale ormai diventata la più trendy di tutte, prendete anche un creativo, specializzato in allestimenti di grande effetto, poi aggiungete un manipolo di giovani donne piene di entusiasmo e passione per l'arte e mescolate il tutto a una selezionatissima lista di gallerie di antiquariato e modernariato. Ne verrà fuori una ricetta dal profumo forte e fresco, come quello della menta. E Mint, ossia «menta» e acronimo di Milano International Antiques and Modern Art Exhibition, è il nome dato alla prima edizione di un'esposizione che porterà in Zona Tortona, con gli allestimenti di Peter Bottazzi, l'organizzazione di Francesca Malgara e la presenza di una cinquantina dei nomi più accreditati del settore, una ventata di aria fresca al mercato dell'arte a Milano. Date da segnare in calendario: dal 22 al 26 novembre (dalle 12 alle 21 apertura al pubblico).
La presentazione di gala c’è già stata, ché per eventi di questo calibro è meglio muoversi per tempo e solleticare non poco il palato di raffinati collezionisti italiani e stranieri che non mancheranno di visitare quella che i promotori definiscono una «rassegna boutique».
La location dell’evento novembrino strizza l'occhio al design e alle nuove tendenze: evitando una cornice paludata, Mint sarà allestita al Superstudio Più di Zona Tortona e promette eventi e serate degne del Salone del Mobile. La lista degli invitati, del resto, è stata stilata: oltre 200 i collezionisti internazionali più importanti sulla piazza che sono stati allertati sulla possibilità di fare buoni acquisti e partecipare a un programma esclusivo di visite a musei e collezioni private meneghine. Milano, ricca com'è di amanti dell'arte antica e contemporanea, ha apprezzato l'idea, fidandosi del consiglio direttivo di Mint che annovera al suo interno Giò Marconi, Carlo Orsi, Marco Voena, Philippe Denys, François De Jonckheere.
Si potranno ammirare opere d'epoca, lavori di arte antica e classica, ma anche pezzi di designer del secolo scorso e poi porcellane, gioielli, stampe, vetri, libri, tessuti: una gioia per gli occhi certificata per qualità e autenticità da un comitato internazionale di esperti.

L'occasione è ghiotta per mercanti e collezionisti d'arte nostrani ed europei e per promuovere un'immagine di Milano fresca e raffinata, che coniughi antico e contemporaneo. Ci ha pensato ancora una volta una fondazione: è sempre più nelle mani di queste realtà la rinascita culturale (e turistica) della nostra città. E non è un male.

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