Cronache

MINUTO PER MINUTO

Nel capoluogo ligure sono arrivati il generale Pappa e gli investigatori della Procura di Como Bertone: «La città merita un calcio pulito»

MINUTO PER MINUTO

(...) oggi in edicola: «Siccome un guaio tira l’altro - si legge - anche a Como la procura della Repubblica sta indagando sul presidente del Genoa per bancarotta fraudolenta. C’è sempre il calcio di mezzo. L’inchiesta nasce dal fallimento, nel dicembre 2004 della squadra locale. Preziosi la controllava fin all’autunno del 2003. Poi si trasferì a Genova ma si portò dietro una mezza dozzina di giocatori comaschi praticamente a costo zero. E siccome la società lariana, indebitata e retrocessa in C1, di lì a poco fece crac, adesso l’ex presidente potrebbe essere chiamato a rispondere di quella che appare come una spoliazione del patrimonio del club calcistico. Secondo il perito, il valore di mercato dei calciatori ceduti ammonterebbe a svariati milioni di euro. E questo scenario, se venisse confermato, non farebbe che rafforzare le posizioni dell’accusa». Nell’articolo dell’Espresso si parla anche del bilancio del Genoa: «Nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2004, al termine del primo anno di gestione Preziosi, il Genoa aveva quasi dimezzato le perdite da 2,2 a 1,2 milioni di euro, ma i debiti verso il Fisco per imposte non pagate erano passati da 12,5 a 16,4 milioni di euro contro mezzi propri per 9,8 milioni. Al deficit dell’anno scorso, però, si sono aggiunte le perdite dell’ultimo campionato, quello della promozione in serie A. E così tre settimane fa, il 2 giugno, il presidente ha dovuto impegnarsi a coprire un buco di quasi 6 milioni di euro entro la fine di questo mese. La manovra di bilancio appare indispensabile. Nel frattempo, però, Preziosi ha anche cambiato indirizzo alle sue holding personal. Da pochi mesi, infatti, il Genoa fa capo a una società lussemburghese, la Moeblerry sa, costituita nel Granducato a metà del 2004». Dura la replica del numero uno rossoblù, che ieri, durante la presentazione del nuovo tecnico Guidolin ha respinto tutte le accuse: «L’Espresso dovrebbe occuparsi di cose più importanti che accadono in Italia piuttosto che pensare al sottoscritto». Quel che è certo è che le azioni del Genoa non verranno sequestrate, come erroneamente scritto dal settimanale. Intanto, tornando alla cronaca, ieri la giornata genovese si è svolta tra la Procura e l’ufficio della Guardia di Finanza. In viaggio anche gli uomini delle Fiamme Gialle che, giunti dalla Procura di Como e coordinati dal sostituto procuratore Vittorio Nessi, hanno incontrato i pm genovesi. In mattinata sono stati chiesti gli atti dell’inchiesta: «Siamo pronti a collaborare fatto salvo il corretto svolgimento delle nostre indagini», avevano detto il procuratore Lalla. L’incontro è durato fino alle 13, per poi proseguire, questa volta a Palazzo di Giustizia fino al tardo pomeriggio, dove Pappa ha ricevuto il testo delle intercettazioni che si riferiscono alla prima parte dell’inchiesta, quella già chiusa su Genoa-Venezia e Piacenza-Genoa, mentre non sono stati consegnati gli atti che riguardano le indagini che sono ancora in corso sul calcio scommesse. A Monza invece sarà interrogato oggi il diesse del Venezia Pino Pagliara. E gli avvocati difensori aspettano ancora di conoscere i capi di accusa: «La Procura della Repubblica di Genova ha mantenuto, anche nei confronti dell'Ufficio indagine della Federcalcio, il segreto investigativo - affermano -. Tutto questo, allo stato delle indagini significa che esse sono tuttora in corso e non in una sola direzione. La difesa, che non conosce degli atti altro che il capo d'imputazione contenuto nell'avviso a comparire ignora quali siano gli elementi su cui è nata ed è proseguita l'indagine in corso, prende atto di ciò che oggi ha deciso la Procura di Genova». Intanto le due inchieste viaggiano pari passo, anche se ora potrebbe esserci un’accelerata per quanto riguarda il corso della giustizia sportiva: Pappa infatti analizzerà gli atti per aprire un procedimento d’urgenza. L’intenzione sarebbe quella di accelerare le fasi ancora in corso e stabilire se la società è imputabile di un procedimento legale. L’inchiesta comunque dovrebbe terminare entro metà luglio, quando verranno stilati i calendari di serie A.

Per quanto riguarda invece la giustizia ordinaria lunedì parte degli atti saranno trasmessi al tribunale del riesame e quindi i fascicoli diventeranno pubblici. E ieri sul caso Genoa è intervenuto anche il cardinale Tarcisio Bertone che chiede un calcio pulito: «L'entusiasmo mostrato dalla città non merita di essere ripagato con comportamenti, che, se fossero confermati dalle indagini, risulterebbero gravissimi»
Piero Pizzillo

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