«Il mio Grifone sbancò Liverpool Con Milito pure questo farà strada»

A 73 anni, Osvaldo Bagnoli fa il pensionato. Appagato. Ha lasciato nel '94, abita a Verona e segue il calcio con notevole distacco. Il miglior Genoa del dopoguerra è stato il suo, dal '90 al '92, con qualificazione Uefa e semifinale.
Bagnoli, 14 stagioni fa lei dava l'addio alle panchine, dopo la delusione con l'Inter, mentre Gasperini concludeva la carriera di calciatore, nella Vis Pesaro. Avete qualcosa in comune?
«Dovrei frequentarlo, per poterlo giudicare. Certamente è molto bravo, lo conosco solo dalla tv. Tante volte mi accostano a Prandelli, Cesare però l'ho conosciuto».
Il suo Genoa fu capace di vincere a Liverpool, ora Gasperini ha fermato l'Inter, la Fiorentina e l'Udinese, battuto Milan, Roma e Napoli.
«Il successo ad Anfield è stata una pagina di storia per il Grifone. Se non sbaglio, prima di noi nessuno c'era riuscito, in Italia».
Tentiamo qualche confronto: Milito sta segnando più di Skuhravy.
«Parliamo di ruoli un po' diversi. Nel mio Genoa il centravanti era Aguilera, Gasperini gioca con una punta sola, noi con due e Skuhravy era la seconda. Milito ha personalità, nell'area è molto bravo».
Preziosi spende molto più di Spinelli.
«Però anche il mio presidente aveva allestito una bella squadra, grazie al ds Spartaco Landini. Del mercato si parlava tutti insieme, io non ho mai battuto i pugni sul tavolo per avere il tal giocatore. Ero un allenatore aziendalista, si dice così?».
In circolazione c'è un mancino come Branco?
«Non credo. Non si fanno per caso 3 Mondiali da titolare. Gli andò male a Brescia, il mio vice Maddè andò in Brasile a vederlo, faceva al caso nostro. Marco Rossi somiglia a Gennarino Ruotolo più che a Eranio».
Qual è la sua favorita per lo scudetto?
«L'Inter ha un potenziale fisico e tecnico superiore a Milan e Juve. Però un Del Piero così in forma non l'ho mai visto».
L'ultimo scudetto in provincia è datato 1991, quest'anno potrebbe uscire dal triangolo Inter-Milan-Juve?
«È un po' difficile. Avrei molto piacere che lo vincesse il Napoli, ma pure l'Udinese, che ha tre attaccanti della nazionale e potrebbe fare strada in Europa. Anche la Lazio gioca bene, nessuno però è da primo posto».
In tutto questo tempo nessuno l'ha mai cercata?
«In tanti, dopo l'Inter, non adesso. Da ragazzino tifavo per il Milan, ora lo posso dire: nell’era Farina avevo già firmato il contratto per allenare i rossoneri, tergiversai un attimo e poi lo distruggemmo.

Di lì a poco arrivò un mezzo fallimento, mentre a Verona vincemmo lo scudetto: ringraziai il Signore per essere rimasto in gialloblù. Berlusconi venne dopo, non sono mai stato a pensare che avrebbe potuto cambiare la mia storia».

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