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Miracolo, sugli immigrati Fini adesso dà ragione al governo: l'Ue balbetta

Il presidente della Camera: "Di fronte all’immigrazione tutti giustamente dicono che non sono solo problemi italiani ma di tutta l’Ue. Ma le istituzioni Ue balbettano". Poi polemizza con la Lega

Miracolo, sugli immigrati 
Fini adesso dà ragione  
al governo: l'Ue balbetta

L’Unione europea "balbetta" e le sue istituzioni appaiono "inadeguate alle sfide" come quella dell’immigrazione. E' una dura presa di posizione quella di Gianfranco Fini che, per una volta, si allinea alle posizioni del governo italiano, prendendosela con il lassismo del Vecchio Continente, sempre pronto a legiferare su ogni aspetto - anche minimo - della vita dei cittadini, ma colpevolmente assente di fronte alle emergenze, quali quella dell'immigrazione.

Problema di tutta l'Europa Il presidente della Camera affronta il tema rispondendo alle domande dei ragazzi delle scuole superiori di Casalmaggiore al teatro comunale della cittadina cremonese. "Di fronte all’immigrazione, alle vicende del nord Africa, tutti giustamente dicono che non sono solo problemi italiani ma di tutta l’Unione europea. Il paradosso è che nel momento in cui è evidente a tutti che l’Unione europea deve avere politiche comuni, l’Unione europea balbetta. Tutti dicono che è una questione europea e non solo italiana. Ma in un momento in cui non c’è scetticismo, le istituzioni europee paiono inadeguate alle sfide".

Tra legge e religione obbedire alla legge Integrazione significa che bisogna rispettare "non solo le regole ma anche i valori" del paese in cui si vive. Fini spiega che "se c’è un conflitto fra la legge dello Stato e la religione in cui si crede, si deve obbedire alla legge". Parlando in modo particolare della religione islamica che, ha tenuto a sottolineare, "non è barbarica", ha spiegato che ciascun uomo ha diritto a credere nel suo Dio, pregarlo, manifestare la tua fede, "ma non a metterla prima dei dettami dello Stato".

Diritto di cittadinanza Una mamma immigrata, che portava il velo sulla testa, ha chiesto a Fini che futuro ci può essere per gli italiani di seconda generazione. Il presidente della Camera ha ribadito di avere "molti dubbi sul ius soli", cioè sulla cittadinanza automatica per chi nasce in Italia "perchè - ha aggiunto - in un momento di grande immigrazione ci vuole cautela". D’altra parte, secondo Fini, è anche "assurdo aspettare il 18". Ed è per questo che si è fatto portatore di una proposta mediana. "In diversi paesi, ed è questa la mia opinione, si dà la cittadinanza - ha spiegato - solo dopo un certo periodo di tempo, ad esempio dopo un ciclo scolastico". "È un dibattito - ha concluso - che bisogna fare in Italia e spero venga fatto senza propaganda".

La polemica con la Lega Fini approfitta dell'occasione per tornare ad attaccare la Lega, uno dei suoi bersagli preferiti. "Oggi si dice - ha detto Fini - che serve l’intervento dell’Europa. Ed è un paradosso che a dirlo sono proprio coloro che sino a qualche tempo fa negavano che si potessero cedere quote di sovranità. C’è una stridente contraddizion"» ha detto Fini riferendosi all’atteggiamento del Carroccio. Il tema dell’immigrazione "riguarda l’Italia - ha aggiunto - perchè siamo noi i più vicini all’Africa". Ma è fuori dubbio che non si tratta di un problema solo italiano.

"O l’Europa accelera il suo cammino e batte un colpo - ha detto Fini - o perde la sua credibilità".

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