Miracolo a Viterbo: nelle foto di un artista compare il volto di papa Giovanni Paolo II

Miracolo, o presunto tale, a Viterbo. Fotografa l’incisione di papa Wojtyla con una comunissima macchina digitale e gli appare, in sovraimpressione, il volto sorridente del Pontefice. Protagonista di questa storia è Massimo Marinetti, devoto di Giovanni Paolo II

Miracolo a Viterbo: nelle foto di un artista 
compare il volto di papa Giovanni Paolo II

Viterbo - Miracolo, o presunto tale, a Viterbo. Fotografa l’incisione di papa Wojtyla con una comunissima macchina digitale e gli appare, in sovraimpressione, il volto sorridente del Pontefice. Protagonista di questa storia un artista di Viterbo, Massimo Marinetti, devoto di Giovanni Paolo II.

Ferroviere in pensione con studio d’arte nella zona termale, Marinetti come sempre è nel suo laboratorio sulla strada Bagni, a pochi passi dalle Terme dei Papi, quando, dopo giorni di lavoro, riesce a terminare l’opera, un’incisione su cristallo in oro e argento raffigurante il papa polacco, beatificato fra pochi giorni. Un lavoro simile a questo Marinetti l’aveva realizzato sei anni fa, all’indomani della scomparsa del Pontefice. "Una volta ultimato - racconta l’artigiano - lo consegnai a un carmelitano scalzo diretto in Polonia. Il frate tornava a casa in pullman insieme con altri pellegrini. Lo pregai di portarlo alla casa natale di Karol Wojtyla. Da allora non ne ho saputo più nulla ma credo proprio sia giunto a destinazione".

La seconda incisione gli viene commissionata da un amico che intende farne dono alla moglie, una donna anche lei estremamente credente e legata alla figura del papa di Wadowice. Marinetti se la rimira in lungo e in largo, gli sembra persino riuscita meglio della prima. "Volevo conservarne il ricordo prima di consegnarla - racconta ai curiosi accorsi a studio -. Così poggio la lastra sul tavolo da lavoro, coprendo il fondo con un foglio di plastica nero a bolle". Ma i riflessi del flash non rendono il risultato sperato. A quel punto l’uomo rovescia la plastica sull’altro verso, più chiaro, e scatta ancora. La luce, adesso, è quella giusta. Massimo va a casa, scarica le immagini sul pc e stampa. Non crede ai propri occhi: sulla silhouette del Beato, in oro e argento, c’è un’altra immagine. "Ho avuto paura - racconterà ad amici e parenti -, era proprio il santo padre che mi guardava. Quando mi sono reso conto che sorrideva, però, mi sono calmato". Bastano poche ore perché la notizia fa il giro del quartiere. Marinetti si barrica in laboratorio, ripone la lastra in cassaforte, poi scompare. "Fin dalle prime ore del venerdì santo - racconta ancora - il telefono comincia a squillare. La gente voleva saperne di più".

Wojtyla, del resto, era molto amato nel viterbese, un legame forte con la Tuscia rafforzato fin dalla sua prima visita pastorale del 1984. All’inizio il pensionato crede sia il riflesso del proprio volto, tanto da chiedere il parere alla sorella e al cognato. "Li ho visti impallidire, mi dicevano: guarda, è proprio il papa". "Marinetti è un uomo intelligente - spiega monsignor Salvatore del Ciuco, che precisa -. La Chiesa è molto cauta davanti ai presunti miracoli. Solo il tempo, se Dio vorrà, potrà dire se siamo davanti a un miracolo.

Nel viterbese non si ha memoria di episodi simili se non per una statua della Madonna custodita in una grotta a Marta. Dieci anni fa qualcuno sosteneva che il volto della Vergine cambiava angolazione. Ancora oggi quel luogo è meta di pellegrinaggio".

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