Non fatevi ingannare dallo smoking. Perché questi, sotto l'impeccabile mise da concertisti di musica classica, sono matti da legare. Cani sciolti senza regole, se non quella di rispettare a modo loro la buona musica, se ne vanno in giro per l'Europa a raccogliere applausi armati di violino, viola e violoncello. Si chiamano The Pluck Show e sono un terzetto d'archi decisamente insolito: vengono dall'Inghilterra, dove hanno compiuto serissimi studi classici, ma si sono dati una missione, come dire, internazionale: cioè convincere le platee che la musica classica non è necessariamente old-style, né destinata a un'umanità snob e con la puzza sotto il naso. Per dirne una, a Londra, qualche anno fa, il trio si ritrovò ad abbandonare la sala concerti in cui si esibiva, a causa di un allarme antincendio: i tre si limitarono ad accomodarsi nella piazza antistante, per proseguire lo spettacolo all'aperto. Tra l'altro, quella delle esibizioni open air è una loro specialità, nei festival in giro per il mondo. La ricetta che The Pluck Show portano sul palcoscenico nelle loro esibizioni è astuta e affascinante: musica senza confini (da Bach a Vivaldi a Ravel, per arrivare a Jimi Hendrix, passando per i Beatles, senza dimenticare gli standard jazz), condita di virtuosismo tecnico e sane dosi di umorismo british. A grande richiesta The Pluck Show - Kit Massey al violino, Jon Regan alla viola, Flora Allison al violoncello - tornano al Teatro Libero (da domani al 18 gennaio ore 21, ingresso 19 euro, info: 02-8323126), dove in sette giorni, nel gennaio dell'anno scorso, furono protagonisti di altrettanti concerti sold out. Fedeli al loro nome - pluck significa strappo, ma anche coraggio - i tre musicisti mischiano gli spartiti della grande musica occidentale come se fossero un mazzo di carte, collegando armonie e arrangiamenti differenti, suggerendo al pubblico, in modo anarchico e buffonesco, il grande racconto di un altrettanto grande cultura, capace di regalare nei secoli capolavori indimenticabili. Un'ulteriore dimostrazione di come il mondo anglosassone sappia produrre entertainment abbinando sacro e profano, e anzi negando queste etichette di partenza, senza condizionamenti di casta. Formatisi nel 2002, The Pluck Show sono diventati un fenomeno di culto in giro per il mondo, dall'Europa all'Australia: sin dal loro debutto nel 2003 al Fringe Festival di Edimburgo (dove hanno vinto il prestigioso Tap Water Award For Cabaret), hanno raccolto straordinari consensi di pubblico e critica. La cornice del loro spettacolo è semplice: la dimostrazione di cosa possa accadere se gli spartiti di alcuni capolavori della musica finiscono in mano a un gruppo di squilibrati dotati di talento.
Dal 2003, The Pluck Show ha confezionato diversi spettacoli: Musical Arson! il primo, cui succedette nel 2005 The Specialists, diretto dal maestro Cal McCrystal, già conosciuto come musicista legato al Cirque du Soleil e, nel 2008, The Titanic Show, presentato in prima mondiale sempre al Fringe Festival di Edinburgo. Al Teatro Libero, il trio «anarco-classico» riproporrà proprio lo show d'esordio.La «missione impossibile» di The Pluck Show
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