Il mistero Mubarak: è a Sharm, negli Emirati o è in coma?

Il CairoFino a pochi giorni fa, Hosni Mubarak era ovunque in Egitto. Nonostante le sempre più rare apparizioni pubbliche, la stampa governativa raccontava sempre le sue giornate e pubblicava ogni mattina la sua fotografia in prima pagina. Oggi, mentre dagli uffici pubblici e dalle scuole i funzionari del nuovo ordine rimuovono le sue immagini, nessuno sa dove sia l'ex raìs egiziano. Da venerdì sera, quando il suo vice Omar Suleiman ha annunciato le sue dimissioni, si rincorrono voci sulle sorti del presidente, sulle sue possibili mete d'esilio, sulle sue condizioni di salute. Nelle ultime ore, Mubarak si è rifugiato nella sua villa a Sharm El Sheikh; è volato ad Abu Dhabi; è sulla via della Germania; è in coma; è ancora in Egitto, ma psicologicamente affaticato.
L'ultima voce arriva dal quotidiano egiziano Al Masry Al Youm. Secondo alcune fonti del giornale, l'ex presidente sarebbe in coma nella sua casa di Sharm El Sheikh. Il sito del giornale, però, raccontava ieri sera che il rais sarebbe sulle rive del mar Rosso, fisicamente e psicologicamente debole. E rifiuterebbe le cure mediche. Lo stesso quotidiano, pochi giorni fa, dava Mubarak in rotta per la Germania, via Abu Dhabi. In Egitto, parlare della salute del faraone è sempre stato un tabù. A marzo, Mubarak è stato operato in Germania, ufficialmente alla cistifellea. Secondo molti, però, il rais avrebbe un tumore al pancreas. Il primo a parlare dell'opzione tedesca è stato qualche giorno fa il settimanale Der Spiegel. Smentisce però il portavoce del cancelliere Angela Merkel: "Non è in Germania e non sta venendo in Germania - ha detto Steffen Seibert - si tratta soltanto di una nuova ondata di voci".
Le autorità egiziane non lasciano intendere molto sulle sorti dell'ex leader. Per l'ambasciatore egiziano a Washington, che ha parlato all'emittente americana Nbc, l'ex presidente potrebbe essere in cattive condizioni di salute. Domenica il primo ministro Ahmed Shafik aveva confermato la presenza in Egitto di Mubarak. Il raìs, nei due discorsi alla nazione tenuti sotto la pressione della piazza, ha ripetuto di voler "morire" ed "essere sepolto" nel Paese, di non voler lasciare l'Egitto. Ad aver lasciato il Paese sarebbe invece la fortuna della sua famiglia. La stampa britannica ha riportato che il rais e i due figli, Gamal e Alaa, avrebbero ammassato circa 70 miliardi di dollari, diventando più ricchi persino di Bill Gates.
La cifra sembra poco credibile, ma l'indiscrezione è bastata ad accendere la fantasia della piazza: "O Mubarak o Mubarak, dove hai preso quei 70 miliardi?", cantava la folla arrabbiata nei giorni delle manifestazioni. Il 40% della popolazione, infatti, vive con due dollari al giorno. La Svizzera ha fatto sapere di essere pronta a congelare i fondi dei Mubarak. Lo stesso ha dichiarato l'Unione europea, che "aspetta la richiesta del governo egiziano".


E mentre le sorti del raìs e dei suoi soldi restano un segreto, l'esercito egiziano, che ora controlla il Paese, ha chiesto ai manifestanti, e soprattutto ai lavoratori che scioperano senza sosta da giorni per l'aumento dei salari, di tornare al lavoro. E di riportare l'Egitto alla normalità.

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