Mistero Pato, Inzaghi non basta Il Milan frenato dal muro Napoli

Milano Il Milan toglie la freccia. Sorpasso rinviato ad altra occasione, se mai ci sarà. Non mercoledì notte visto l’incrocio (Inter col Livorno e rossoneri a Parma). Resta inchiodato sull’1 a 1 dal Napoli di Mazzarri, bene organizzato e nell'ultima mezz'ora asserragliato in difesa come ai bei tempi, dopo aver rischiato, nei 30 minuti iniziali della prima frazione, di chiudere la sfida col secondo sigillo. Abbiati, nella circostanza, è l'oppositore più lucido della compagnia. Leonardo non è certo un condottiero fortunato. Recupera Pato che si arrende subito per un misterioso acciacco e deve perciò richiamare alle armi Mancini che alla fine guadagna un modesto contributo alla causa. Gli basta il pimpante Inzaghi, rapace nell'arcobaleno servitogli da Ronaldinho dal fondo, per mettere in pari il risultato, recuperare fiducia e tentare, nella seconda frazione, di artigliare il successo, sfiorato più volte. Almeno tre i brividi denunciati dai napoletani. Inzaghi è una garanzia, Ronaldinho è un genio al servizio dello spettacolo, collaborano con loro Abbiati e Thiago Silva insieme con Pirlo e Flamini mentre il resto del Milan denuncia i limiti che si conoscono e che rendono questo secondo posto il massimo possibile e non il minimo sindacale.
Non ha avuto i mezzi economici per competere con Mourinho, il Milan. Lo sta facendo ricavando oro e pepite da una miniera che pareva esaurita. Nel Milan di ieri non ha funzionato subito il modulo 4-2-fantasia a causa dello scarso contributo di Seedorf: se non è al meglio, ispirato dalla classe e pronto a sacrificarsi nella corsa, meglio che si dedichi ad altro, magari alla diplomazia. Il Napoli ha rotto gli schemi e gli argini poi ha cominciato a denunciare mancanza di gasolio nelle gambe: di qui il ricorso a una prudentissima difesa, il solo Lavezzi lasciato in avanscoperta. Alla fine Galliani non fa una piega.

Anzi rifila una stoccata ad Oriali: «Noi non guardiamo in casa d’altri e comunque altri tecnici e dirigenti sono più educati». Da Silvio Berlusconi solo una smorfia. «C’è qualcuno che sa il finale del Milan? Uno a uno? Ahi, ahi, peccato» commenta il premier arrivato a Firenze a palazzo Corsini per impegni politici.

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