MISURE ANTI-CRISI

Ci voleva una crisi economica grave per convincere l’Europa a trovare - dopo lunghissimi anni di trattative - un accordo per ridurre l’Iva in alcuni settori ad alta intensità di manodopera. L’Italia, annuncia il ministro dell’Economia Giulio Tremonti al termine del consiglio Ecofin, ha ottenuto che l’Iva agevolata al 10% sulle ristrutturazioni edilizie diventi permanente, anzichè limitata alla fine del 2010. «L’Iva al 10% non è più temporanea ma permanente - dice Tremonti - ed è una buona dote fiscale per la nostra nuova politica edilizia ed abitativa».
L’intesa raggiunta ieri a Bruxelles dai ministri finanziari europei non riguarda soltanto le ristrutturazioni edilizie e le piccole riparazioni domestiche, ma un insieme di servizi che vanno dai ristoranti (richiesta specifica della Francia) ai parrucchieri, dai libri alle cure a domicilio per anziani e bambini. «Le aliquote ridotte - spiega il commissario al Fisco Lazlo Kovacs - non sono obbligatorie, ma un’opzione che aumenta la flessibilità negli Stati membri dell’Unione». La decisione elimina, fra l’altro, la disparità di trattamento fiscale fra libri stampati e libri su cd rom. Nessun accordo, invece, per la riduzione dell’Iva sui prodotti «verdi». La titolare delle Finanze francesi, Christine Lagarde, non ha specificato in che misura sarà ridotta l’Iva sulla ristorazione; ma il presidente Sarkozy aveva proposto un taglio molto netto dal 19,6% al 5,5 per cento. Mentre l’Olanda potrebbe ridurre l’imposta sulla manutenzione delle case con più di 15 anni di vita.
Tremonti ha confermato il «via libera» dell’Ecofin al programma di stabilità italiano. «Il bilancio 2008 chiude bene, meglio del previsto - spiega nella conferenza stampa successiva alla riunione - e per il 2009 vedremo. Il programma è stato accolto in maniera fortemente positiva».
Nessun commento, da parte del ministro dell’Economia, sul netto aumento delle domande di indennità di disoccupazione presentate all’Inps nei primi due mesi di quest’anno (oltre 370mila, il 46% in più dello stesso bimestre 2008). «Sappiamo che c’è la crisi e cerchiamo di fare tutto il possibile», osserva, ricordando che il governo ha stanziato 9 miliardi di euro, «una cifra sufficiente, seria e responsabile» per gli ammortizzatori sociali, «e non c’è ancora stato bisogno di utilizzarla». Non si parli quindi di allarme disoccupazione, si evitino le domande ansiogene: «All’epoca di Ceausescu - ricorda Tremonti - a Bucarest c’era un inverno gelido, ma la tv diceva che c’erano 22 gradi. Non pretendiamo questo, ma nemmeno l’opposto». Quanto alle pensioni, il ministro ricorda che «l’Europa dice sempre una cosa e il contrario». I ministri finanziari europei hanno anche discusso e preparato un elenco di priorità da presentare al prossimo summit londinese del G20: piena attuazione dei piani di sostegno alle banche, rafforzare il sostegno all’occupazione, coordinamento delle misure anticrisi, no al protezionismo.
Sul fronte della vigilanza finanziaria, l’Europa sollecita misure che vanno dalla migliore supervisione prudenziale macroeconomica alla migliore regolazione del capitale delle banche, alla limitazione del rischio. Tutto questo servirà per il futuro, per evitare nuove crisi.

Per il 2009, invece, «l’incertezza resta elevata, ed è destinata a persistere anche nel 2010», prevede l’Ecofin. L’Europa è pronta, comunque, ad aiutare i Paesi in difficoltà, come la Romania che ha chiesto a Ue e Fmi un prestito da quasi 20 miliardi di euro.

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