Il mito diventa digitale «Immortals» e l’invasione dei film epici in 3D

«Come fai a non amare la mitologia greca? È quel tipo di spettacolo per cui vai al cinema», si dissero i fratelli Parlapanides ad agosto. E siccome i greco-americani Charley e Vlas (genitori di Killini, villaggio greco) sono tra gli sceneggiatori più gettonati di Hollywood, a settembre la Universal li ha messi seduti a scrivere Immortals, film epico in 3D finanziato dagli stessi produttori di 300, nel 2007 campione d’incassi (456.100.000 dollari rastrellati internazionalmente) e apripista d’un genere in via di consolidamento.
Più avanza la desertificazione della modernità, quanto a sogni, più alti si ergono i muri del mito sul grande schermo. Né soltanto il cinema fa da sfondo alle vertigini dell’antichità, con le sue favole di dèi e di eroi: in edicola si vendono pupazzetti col sembiante di Achille e la rivista «Chi» (in una rubrica) appaia i personaggi dello spettacolo ora a questo, ora a quel mito. Sono i tributi a un Kulturmarket che riscopre la chiave romanzesca dei racconti mitologici e che quest’anno si farà forte degli Immortali (distribuisce 01), megaproduzione firmata dal regista indiano Tarsem Singh (The Cell), artista visionario così innamorato dei gladiatori da ambientare lo spot della Pepsi al Colosseo, con Britney Speras e Beyoncé unte a dovere e travestite da reziarie. Se 300, blockbuster riconvertito in 3D, partiva dalla battaglia delle Termopili, Immortals partirà da Teseo, figlio di Posidone e di Etra, re e legislatore di Atene, sposo di Medea e uccisore del toro, che desolava le pianure di Maratona (al Museo nazionale di Napoli si ammirano pitture parietali di Teseo, che sconfigge il Minotauro…). Nel gonnellino dell’eroe ateniese ci sarà Henri Cavill, la cui prestanza fisica assicura quel tasso di testosterone, evidenziato dall’attore inglese nella serie tv I Tudor e fondamentale per sollevare il masso, sotto al quale il padre di Teseo nascose sandali e spada, utili a farsi riconoscere come figlio. «È venuto fuori un film d’azione un po’ duro, realizzato nello stile dei quadri del Rinascimento. Immaginate Caravaggio, che incontra Fight Club. C’è un bastardo, che rimane fedele a sua madre, nonostante lei aspiri a cercare un re, in grado di lottare contro i demoni dell’antica Grecia. Salvo scoprire che è lui il figlio del re», anticipa Tarsem alla «Montreal Gazette». Immortals, che probabilmente avrà una trilogia, è in fase di postproduzione e già circolano, su YouTube, alcune scene con la seducente Freida Pinto (la star di The Millionaire) col peplo di Phaedra, la mistagoga e sacerdotessa amante di Teseo.
C’è poi l’eclettico Mickey Rourke starring re Iperione, schierato a favore di Zeus (Luke Evans) nella guerra contro i Titani. Chi ha apprezzato gli effetti speciali di 300, o di Scontro tra Titani, stavolta noterà una maggiore stilizzazione grafica delle lotte tra umani e divini, e «un look più elettrico, alla Baz Luhrman», stando a Tarsem. Chi ricorda l’attonito Stephen Dorff nel film della Coppola Somewhere, lo rivedrà tonico come Stavros, ladro che aiuta Teseo a liberare la Grecia dall’oppressione titanica. «Cerco di presentare gli dei più come supereroi alla Batman che come Superman calati dall’alto. Ci sono scontri fantastici e brutali», racconta il regista, che dentro il suo film ha messo il labirinto di Arianna e le Amazzoni, elementi mitologici noti ai più.

Mentre la Warner Bros affida a Jonathan Liebesmann Scontro tra Titani 2 (dati i 500 milioni di dollari incassati, nel mondo, dal primo Scontro, di Louis Leterrier), i produttori di Bollywood sfornano un epos adatto al mercato indiano: si tratta di Ramayana. The Epic. Naturalmente in 3D.

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